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Parte il risiko delle candidature Bersani in Lombardia, Sicilia e Lazio

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In campoUltimo «acquisto» il segretario generale Confcommercio, Taranto In buona posizione trenta renziani. A rischio i fedelissimi di Franceschini

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Ierimattina una prima riunione ha visto i big del partito (Enrico Letta, Dario Franceschini, Anna Finocchiaro, Rosy Bindi con Vasco Errani e Nico Stumpo tra gli altri) intorno a un tavolo alle prese con i copiosi risultati delle primarie. Si tratta, a questo punto, di miscelare al meglio i nomi indicati da iscritti e votanti con il centinaio di componenti del listino e, soprattutto, di scegliere i capilista di Camera e Senato nelle varie regioni. Oggi e domani le Direzioni regionali «limeranno» le rispettive liste, poi lunedì ci sarà un nuova riunione al Comitato nazionale. Quella definitiva, perché martedì sera (dalle 18) la Direzione del partito voterà le liste che a quel punto saranno chiuse. L'obiettivo l'ha dichiarato la Finocchiaro: il Pd vuole essere il primo partito a definire le liste. «Stamattina abbiamo discusso dei criteri: competenze, soprattutto esterne, da dosare tra Camera e Senato in modo da garantire professionalità e esperienza necessarie». E di competenze specifiche «esterne» sarà certamente portatore l'ultimo dei candidati «esterni» annunciati ieri dal partito: Luigi Taranto, segretario generale di Confcommercio: «Rimettere in moto la crescita» e «ridare fiato alla domanda interna per investimenti e consumi», sono i temi subito indicati da Taranto. L'esponente della Confcommercio allunga la lista dei nomi resi noti: Piero Grasso, Carlo Dell'Aringa, Massimo Mucchetti, Maria Chiara Carrozza, Rosaria Capacchione. Elenco di certo non definitivo (secondo «Europa» ci sarà anche il direttore della Treccani Massimo Braj), di sicuro richiamo e con competenze specifiche. Alcuni componenti (come la Capacchione in Campania) potrebbero guidare una lista. Però quella dei capilista è una partita aperta, e difficile. Bisogna, infatti, dare conto a diverse esigenze. E infatti su questo tema dovrebbe essere il segretario in persona a pronunciare la parola prima della Direzione. Lo stesso Bersani è intenzionato a giocare in prima persona le partite più delicate: Lombardia, Sicilia e Lazio. Altri nomi di capilista, tra Camera e Senato, sono circolati nei giorni scorsi: Andrea Orlando in Liguria, Anna Finocchiaro in Puglia, Rosy Bindi in Calabria, Guglielmo Epifani in Campania (Napoli), Enrico Letta in Veneto, Dario Franceschini in Emilia, Cesare Damiano in Piemonte, Beppe Fioroni in Sicilia (ma lui vorrebbe giocare in casa, nel Lazio2, disposto anche a fare il secondo di una donna), Donatella Ferranti o Enrico Gasbarra in Lazio 2, Franco Marini in Abruzzo, Felice Casson in Veneto. Partita a parte è quella che riguarda i renziani. Il sindaco di Firenze punta su 16-17 nomi sicuri nel listino cui potrebbero unirsi buona parte dei circa venti renziani emersi dalle primarie.

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