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«Il Signore vi benedica e vi protegga nel nuovo anno».

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Inun'intervista l'arcivescovo Claudio Maria Celli, presidente del dicastero per le comunicazioni sociali, ha intanto confermato l'imminente invio di tweet anche in cinese: «Già il sito ufficiale della Santa Sede ha un canale in questa lingua. Noi non saremmo alieni dal poter avere un account anche in cinese». Anche se «ci sono delle difficoltà tecniche, il desiderio del Papa - ha assicurato - è di dialogare con il numero più ampio delle persone, entrare in contatto con uomini e donne di ogni Paese. E quindi, perché no, anche in lingua cinese». L'arcivescovo Celli ha voluto anche spiegare come nasce un tweet del Papa. «Gli uffici preposti della Segreteria di Stato - ha rivelato - preparano un testo che il Papa deve approvare. Noi crediamo e vogliamo fermamente che i tweet siano veramente di Benedetto XVI. E il Papa interviene sui testi. Lo vediamo anche per i discorsi: alcuni li fa di suo pugno, per altri desidera che vengano espressi suoi concetti. Ratzinger - ha assicurato Celli - rivede sempre tutto e interviene. Quando pronuncia un discorso a volte mette il testo da parte e interviene liberamente a braccio. È il suo stile, la sua abitudine». Con un Papa così, ha osservato l'arciverscovo Claudio Maria Celli, «è cresciuta anche da parte dei collaboratori della Curia Romana l'attenzione alla dimensione comunicativa».

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