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Bastano 8 minuti e 36 secondi a Beppe Grillo per demolire i partiti, Napolitano e Monti.

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Beppenon risparmia nessuno. Attacca «i bari della democrazia», che cercano di tenere fuori dal Parlamento il MoVimento 5 Stelle. Poi rilancia l'idea del «politometro»: un'indagine fiscale sui parlamentari per far sì, dice senza mezzi termini, che, «se i conti non tornano», i politici restituiscano i soldi che hanno accumulato in questi anni. «Il surplus - dice - lo metteranno su un iban per conto dello Stato». «Le uniche certezze che abbiamo sul 2013 è che l'economia sarà peggiore del 2012 e che i responsabili del fallimento politico ed economico dell'Italia non se ne vorranno andare - esordisce - Alle prossime elezioni si ripresenterà tutto il ciarpame della Seconda Repubblica, da Berlusconi a Bersani, da Fini a Casini». Ribadisce anche che «le elezioni anticipate sono state decise a tavolino per escludere il M5S, non solo per una questione di numero di firme, ma per il pochissimo tempo a disposizione. Se non ci fossimo preparati per tempo, dalla scorsa estate, saremmo già fuori dal Parlamento». Accenna un sorriso, poi scuote la testa quando spiega di aver dovuto ingaggiare «due studi di avvocati che mi costano l'ira di Dio» per riuscire a compilare i moduli e a districarsi nelle regole per presentare la lista al Parlamento. Del resto «quando è avvenuto il colpettino di Stato con Rigor Montis che si è sfiduciato da solo senza sentire neppure l'obbligo di farlo di fronte alle Camere, il tempo a nostra disposizione era così limitato che solo alle 4 di notte siamo riusciti ad inviare i moduli ai delegati, era sabato mattina di metà dicembre, e nel pomeriggio abbiamo iniziato a raccogliere le firme. Io ho fatto due massacro tour in due fine settimana, uno al centro nord e l'altro al Sud con il camper, ho tenuto trenta comizi in quattro giorni. Dopo, solo dopo, le firme necessarie sono state abbassate dal Governo a un quarto per favorire la lista Monti e la data delle elezioni è stata spostata di una settimana». Il comico se la prende anche con i consolati italiani all'estero: «È in atto un boicottaggio per impedirci di raccogliere le firme dei nostri emigrati. Quando si presentano trovano quasi sempre il consolato chiuso, se telefonano dicono che non sono competenti. Nessuno risponde al citofono. Questo è uno scandalo di cui chiederemo comunque conto e valuteremo gli estremi di cause legali contro alcuni consolati». Infine Grillo avverte tutti: «Se ci impediranno con la burocrazia o con altri mezzi di partecipare alle elezioni, ci aspetta un nuovo fascismo, un'Alba Dorata all'italiana. Senza un cambiamento democratico l'Italia è condannata. Questi se ne devono andare. Se non sarà il M5S con le buone, arriverà qualcuno che lo farà con le cattive. Il M5S in fondo è la loro assicurazione sulla vita». Poi di nuovo il Capo dello Stato: «L'anticipo delle elezioni consente a Napolitano di scegliere il prossimo presidente del Consiglio, lui vuole Monti e Monti sarà. È un altro colpetto di Stato». Il MoVimento, invece, porterà in Parlamento persone normali, «ragazzi laureati» ma anche «madri di famiglia».

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