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Fratelli d'Italia lancia la campagna «Monti scenda dalla poltrona»

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Fratellid'Italia, la nuova formazione di Giorgia Meloni, Guido Crosetto e Ignazio La Russa, lancia una raccolta firme nazionale per chiedere le dimissioni dal premier dallo scranno di Palazzo Madama. «Nei prossimi giorni saremo nelle piazze delle principali città italiane con banchetti e gazebo contro il doppio ruolo di candidato e Senatore a vita di Monti», attaccano Andrea Volpi, presidente nazionale Azione Universitaria, Augusta Montaruli, consigliere regionale in Piemonte e Giovanni Donzelli, consigliere regionale in Toscana per Fratelli d'Italia. «Basta con la casta politica che pretende il posto sicuro. Chi intende presentarsi come capo di una coalizione - affermano i rappresentati del neo partito di centrodestra - deve candidarsi alle elezioni cercando la fiducia della popolazione, non fare il prestanome di qualche lista in cambio della garanzia di non perdere il posto». «Altro che sobrietà - incalzano - conservare un seggio sicuro a vita è evidente segno di bulimia di potere. Monti, candidandosi e mantenendo il seggio a vita è irrispettoso degli italiani chiamati a fare dei sacrifici». Per questo, «dalla prossima settimana saremo nei mercati, nelle piazze e nei luoghi di ritrovo di molte città di Italia a chiedere sostegno ai cittadini italiani. Intanto stiamo parendo una pagina su facebook per raccogliere i primi consensi on line: www.facebook.com/montiscendidallapoltrona». Parole dure contro Mario Monti sono arrivate anche da uno dei leader del partito, l'ex ministro Ignazio La Russa: «Il presidente del Consiglio Mario Monti durante il suo incarico in numerose occasioni ha ripetuto di non volersi candidare alla fine del suo mandato. Mi domando e gli domando: cosa è cambiato da quando, solo per citare pochi esempi, disse "chiamatemi pure Prof, sarò premier per poco" o da quando disse "finito il compito ne avrò abbastanza della politica". O da quando, più recentemente, ha ribadito di "non essere interessato a cosa accadrà dopo il 2013?». «Per tanti mesi – ha concluso La Russa – è voluto apparire agli occhi degli italiani come un tecnico prestato alla politica per il bene dell'Italia. Ma ora, smentendo se stesso e "scendendo" in politica (o "salendo" come ama dire lui, ma cambia poco), dimostra che la sua unica emergenza è quella di mantenere la poltrona».

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