A Roma crolla l'affluenza Bene Fassina e Miccoli
Ciòche è emerso in modo evidente è la percentuale di affluenza maggiore in centro rispetto alle aree periferiche. Ma il dato che stacca su tutto è stato il decremento di votanti rispetto all'ultima chiamata del 25 novembre, quella per decidere il nome del candidato premier. Nella Capitale, per le primarie Pd e Sel di ieri, decise per scegliere i candidati al Parlamento, in vista delle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, risultato buono, ma lo «spettacolo di democrazia» non si è visto. Gli oltre 150.000 della scorsa tornata non hanno replicato la loro presenza. Ed erano in parecchi quelli che avevano sentore che le cose potessero andare così, «perché una cosa è scegliere dal basso chi si vorrebbe a capo di un possibile governo - è la voce nei circoli - un'altra chi rappresenterà i cittadini in Parlamento fra ricandidati uscenti in lista e volti troppo noti». Nei seggi ieri si parlava a chiare lettere: «Primarie d'apparato. Però, anche le feste natalizie in corso sono state una concausa del calo di partecipazione rispetto alla prima volta» (- 40% e oltre, da una stima proveniente dai differenti quartieri). Giovani latitanti e militanti in disaccordo sulle scelte dei candidati. Bandiere fuori dai 158 seggi romani (550 in tutta la regione) allestiti, per le rigide condizioni meteo, non nei gazebo ma nelle sedi di partito, e dirigenti al cellulare che incitavano compagni a fare il proprio dovere. Al circolo Angelo Vassallo a Ostiense si sono recate diverse famiglie con prole a seguito. A Testaccio in fila, ma non è come la prima volta. Identico copione per Sel. Ventuno i candidati Pd in città, 10 le donne. 9 i candidati alla Camera per Roma e provincia di Sel; 8 al Senato. Ha potuto esprimere la propria preferenza solo chi si è espresso la volta scorsa pro Bersani o Renzi e gli iscritti. Il responsabile del settore Economia e Lavoro del Pd, Stefano Fassina, in pole position nelle preferenze. Bene pure il capogruppo capitolino, Umberto Marroni, soprattutto in periferia, il segretario romano del partito, Marco Miccoli e Roberto Morassut. Fra le donne: Argentin, Campana e Cirinnà.