Le primarie del Pd finiscono in rissa
Mancano meno di 24 ore al ballottaggio per il candidato premier del centrosinistra e il clima in casa Pd è incandescente. Con le polemiche su votanti e pubblicità che ancora scaldano i contendenti, lo staff di Renzi non molla e lancia nuove accuse su brogli, sparizioni di verbali, spot «illegali» di Bersani. E riversa le ultime energie sul web attraverso mail e Facebook. Un’escalation che non terminerà prima di domani e che, da lunedì, lascerà una scia velenosa sull’esito del voto e sul vincitore della sfida. LA SFIDA SUI VOTANTI È scontro totale sulla platea dei votanti che dovrà esprimersi al ballottaggio di domani. In mattinata i garanti avevano detto no a Renzi. I votanti devono rimanere gli stessi del primo turno, tranne per casi «eccezionali» che però dovranno essere motivati dettagliatamente. Alla scadenza di ieri, secondo il sindaco, c’erano 128.000 richieste di nuovi elettori per partecipare al 2° turno. La maggior parte attraverso il sito domenicavoto.it creato dai renziani per facilitare l’invio della mail apposita ai comitati provinciali. Iniziativa che i garanti hanno bollato come «anomalia nella campagna elettorale» tirando le orecchie allo staff del toscano. Tra le mail pervenute, in effetti, ne risultavano alcune palesemente false: da Nino Bixio, assente il 25 novembre perché era «in ospedale», a Silvio Berlusconi, una settimana prima «impegnato nel bunga bunga», per arrivare a Giuliano Ferrara e Topolino. La mole di mail arrivate, inoltre, impedirà secondo Luigi Berlinguer l’esame di tutte. Ad alcune non sarà inviata risposta e in questo caso il permesso andrà ritenuto negato. Ma lo staff di Renzi non ha mollato. Dal sito che fa capo al suo comitato, infatti, sono state spedite mail a tutti coloro che hanno richiesto di partecipare invitandoli ad andare lo stesso ai seggi con la mail di richiesta stampata su carta: «È un vostro diritto, siete in regola». In serata, invece il Comitato Renzi ha paventato, in una lettera inviata ai Garanti, il rischio di brogli e conseguenti controversie sul procedimento di voto delle primarie chiedendo «formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente nella stessa giornata del 2 dicembre». I comitati provinciali si appellano al buon senso, ma il caos è dietro l’angolo. PAGINE NEL MIRINO Il collegio dei garanti ha anche «sgridato» Renzi per la pagina di pubblicità pubblicata su vari quotidiani che invitava i lettori a iscriversi al voto. Un’iniziativa «fuorviante nel contenuto» e «contraddittoria rispetto ai principi di sobrietà che dovevano distinguere la campagna». Lo staff del sindaco ha risposto segnalando i «manifesti 3x6 con i quali Bersani ha tappezzato le città» e fornendo un link (http://bit.ly/Ts2YHO) nel quale si può vedere una paginata di pubblicità su La Stampa del 22 novembre 2012, riconducibile presumibilmente al Comitato di Cuneo per Bersani. «Se qualcuno può essere sanzionato perché ha comprato pagine pubblicitarie, beh, provate a cliccare qui - ha detto Renzi - e scoprite chi ha comprato pagine pubblicitarie». BROGLI E INCENDI Ieri Renzi ha fatto tappa a Napoli. E da lì è tornato a parlare di verbali spariti e presunti brogli: «Chiedo un’attenzione particolare ai seggi - l’appello del sindaco ai fan partenopei - al primo turno in alcuni seggi non avevamo rappresentanti di lista e abbiamo perso il controllo sul territorio e preso meno voti. Nelle ultime ore prima del ballottaggio qualcuno tenterà di rovinare tutto». Renzi spiega che i comitati elettorali «stanno respingendo gente che vuole legittimamente iscriversi al ballottaggio» e denuncia qualcosa di poco chiaro avvenuto dopo il primo turno: « È sconvolgente che abbiano scoperto che l’elenco dei votanti a Napoli, che dovrebbe essere pubblico, è stato bruciato la mattina del lunedì. In un Paese normale si conservano gli elenchi e si pubblicano online». DISPETTI SUL WEB «Mailbombing» pro Renzi agli indirizzi di posta elettronica dei dipendenti di Palazzo Vecchio. Lo ha denunciato la consigliera comunale di Firenze Ornella De Zordo: «Ai gruppi consiliari e a dipendenti del Comune, tra cui, cosa più grave, anche persone che non hanno l’indirizzo "in chiaro", conoscibile da tutti i cittadini, è arrivata una mail con un’indicazione in voto per Matteo Renzi». Non finisce qui, perché lo staff del rottamatore si è scatenato anche su facebook. Da alcuni giorni diversi utenti hanno scoperto che sulle loro pagine personali sono comparsi «post» di Renzi che invita ad andare alle urne domani. Non nella colonnina a destra, quella pubblicitaria, ma nella parte centrale della bacheca, quella destinata al «proprietario» della pagina e ai suoi «amici». Questo è avvenuto probabilmente perché l’internauta ha cliccato in passato un «mi piace» su una pagina che faceva riferimento al rottamatore. Ma l’intrusione non è piaciuta. Non è solo il sindaco di Firenze, però, a usare la rete ai limiti del consentito: dalla pagina primarieitaliabenecomune.it, quella ufficiale della consultazione, è scomparso il link che indicava i vari uffici provinciali, mentre è rimasto solo quello che indica il seggio dove votare. Peccato che per iscriversi al secondo turno sia necessario, in alternativa alla mail, proprio recarsi all’ufficio elettorale provinciale del Pd. Un ulteriore ostacolo alle «new entry». Un ulteriore dispetto tra le due fazioni. E c’è da scommetterci che non sarà l’ultimo.