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Il Pd si autocelebra: noi l'Italia giusta

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CosìPier Luigi Bersani, su twitter, ha annunciato lo slogan dei Democratici per la campagna elettorale in vista delle elezioni 2013. Uno slogan che compare già sui primi manifesti comparsi in giro per la penisola insieme alla faccia del segretario e al richiamo a equità e lavoro. Intanto ieri il Pd ha affrontato il primo dei due giorni dedicati alle primarie per i parlamentari. Si è votato in Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Calabria e Campania, con percentuali in calo rispetto alle primarie per la scelta del leader di circa un mese fa. Oggi tocca a Veneto, Trentino, Friuli, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Ma a far discutere in queste ore è soprattutto la possibilità che si allarghi la pattuglia dei Dem pronta a lasciare il partito e a seguire Ichino, D'Ubaldo e Adinolfi tra i sostenitori dell'Agenda Monti. Indicativa è stata una lettera scritta ieri al Corriere della sera da alcuni big tra i quali Ceccanti, Gentiloni, Morando, Ranieri e Vassallo. Tema del documento la necessità di non distanziarsi dal programma dell'attuale premier su temi come tasse, lavoro e riforme. Un appello al segretario che non piacerà all'ala più «massimalista» del partito, guidata dal responsabile economico Stefano Fassina, né al principale alleato Nichi Vendola. Anche perché con l'esplicita «salita» in campo del Prof nelle prossime settimane le distanze potrebbero al contrario allargarsi.

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