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E il Pdl attacca la Rai: «Tg1 schierato, troppi servizi sul Prof»

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«Percompiacere il premier "finto tecnico" - ha continuato Lainati - il Tg1 gli dedica ampi servizi in tutte le edizioni, anche quando non ci sono notizie o novità che lo riguardano. Come ha fatto oggi (ieri, ndr), sfornando nell'edizione delle 13.30 un pezzo dedicato alla famiglia Monti in vacanza a Venezia, in cui il giornalista spiegava persino in quale tipo di albergo il gruppo alloggia. Evidentemente il Tg1 è troppo impegnato a magnificare i presunti meriti della nuova famiglia reale italiana e dimentica le grandi forze politiche in campo, a cominciare dal Pdl per il quale si trovano solo spazi molto marginali. Sarà il caso di fornire ai vertici del Tg1 copia dei deliberati sulla par condicio». Sulla stessa linea anche Marcello De Angelis, capogruppo Pdl in commissione di Vigilanza Rai: «A proposito di controllo dell'informazione - esordisce in una lunga nota - se a qualcuno fosse sfuggito, il monocrate Monti ha imposto in un colpo solo presidente e direttore generale della Rai e per controllare anche l'informazione privata il presidente dell'Agcom e questi suoi tre colonnelli hanno di comune accordo cambiato le regole della par condicio con una norma ad personam che gli consenta di fare campagna elettorale senza candidarsi, mentre tutti erano distratti a misurare le presenze tv di Berlusconi». Stefano De Lillo accusa addirittura il neodirettore Mario Orfeo di «trascinare il Tg1 negli inferi del monocolore montiano come prova d'amore per Casini-Euridice. Servizio pubblico al servizio del privato. Mentre a sinistra tutto tace». Effettivamente il Partito Democratico resta su una posizione più sfumata: «Senza futili e interessate polemiche - dichiara Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai - adesso però la par condicio la si deve rispettare sino in fondo. Gli schieramenti politici sono noti e conosciuti e tutti sono tenuti a rispettare le regole stabilite. Nessuno escluso. Una regola, com'è ovvio, che vale anche per gli esponenti del governo in carica».

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