Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Casini esulta: «È nata una nuova speranza per l'Italia»

default_image

  • a
  • a
  • a

Leparole di Mario Monti, pronto a guidare una coalizione di centro alle elezioni, provocano reazioni diverse nel mondo della politica. Ovviamente felici Casini e Fini, che in più incassano la possibilità di correre con il proprio simbolo alla Camera. I due leader di Udc e Fli manifestano la soddisfazione con poche semplici parole su Twitter: «Oggi non nasce un partito personale ma una speranza per gli italiani: adesso tutti al lavoro!», scrive Casini. Mentre il presidente della Camera spiega che «la coalizione annunciata da Monti apre all'Italia una prospettiva di rinnovamento. Futuro e Libertà farà la sua parte». Durissimi invece i commenti da destra.I pidiellini fanno a gara a censurare il Prof: «Niente di nuovo o meglio molto di vecchio nella conferenza stampa di Monti: tornano i nostalgici dell'ingovernabilità, preoccupati per la chiarezza che il bipolarismo impone, nel tentativo malcelato di costruire il solito pastrocchio di centrosinistra». Così l'ex ministro Mariastella Gelmini. A cui fa eco il portavoce Daniele Capezzone: «La montagna dei poteri forti e delle oligarchie ha partorito un topolino. Doveva essere un grande rinnovamento. E invece eccoci alle prese con liste-cespuglio, e un pastrocchio-accrocco da stravecchia politica. Se questo è l'inizio, gli italiani hanno già capito che con la piccola operazione di Monti tornerebbero le peggiori abitudini della Prima Repubblica». Ancora più critici i protagonisti del neonato Fratelli d'Italia: «Oggi è finita la farsa del governo tecnico - attacca Giorgia Meloni - altro che servizio all'Italia: con Monti che accetta di guidare la lista dei poteri forti è stato smascherato definitivamente il progetto oligarchico di cui è espressione». Molto più caute le reazioni del Pd. Ibig non sono del tutto delusi dalla discesa in campo di Monti, che potrebbe sottrarre voti decisivi al Pdl nelle regioni in bilico al Senato. Ma al tempo stesso i dem invocano chiarezza: «I progressisti sono aperti a una convergenza con una forza europeista - dice Bersani - non tocca a noi chiarire, ma agli altri. Con Monti ho un rapporto amichevole di stima, di assoluto rispetto reciproco, noi siamo alternativi alla destra e ai populismi. Adesso bisogna vedere come queste formazioni centrali e Monti stesso si riterranno rispetto al Pd, che è il primo partito del Paese».

Dai blog