«Non accetto scambi di poltrone»
CosìRoberto Maroni, in un'intervista al Tg1, ha risposto a Silvio Berlusconi che ha offerto alla Lega Nord il candidato vice premier in cambio di un'alleanza a livello nazionale. «Aspetto di capire da lui cosa ha in mente, perché sono mesi che attendiamo di capire, ancora non si è pronunciato – ha proseguito il segretario leghista – Ma la cosa mi interessa relativamente, noi abbiamo le idee chiare, lui sa quali sono le nostre condizioni, c'è qualche giorno di tempo ancora, dopodiché la decisione sarà presa». Comunque, afferma ancora Maroni, il Carroccio non è preoccupato. «La Lega non è spaccata – spiega – c'è una discussione, ci sono posizioni diverse, ma io ho ricevuto pieno mandato dal consiglio federale di decidere cosa che farò nei prossimi giorni nell'esclusivo interesse della Lega». Prende tempo anche Luca Zaia, governatore del Veneto: «Direi di concentrarci sul fatto che Roberto Maroni dovrà decidere il da farsi. Quando avrà deciso ci saranno tutte le declinazioni. Al momento mi risulta che non abbia deciso nulla per cui è prematuro parlare di qualsiasi alternativa». Ma da lui arriva anche una critica alla minaccia di Berlusconi di far cadere lui e il suo collega in Piemonte Roberto Cota se non si arriverà a un accordo per la Lombardia: «Berlusconi è sempre stato persona attenta alla buona amministrazione. Sa che siamo i più virtuosi d'Italia. Mandare a casa un'amministrazione buona, virtuosa, che paga i danni agli spreconi in giro per l'Italia vuol dire pagare un danno inimmaginabile a 5 milioni di veneti». «Se qualcuno decide di mandare a casa l'amministrazione – è la conclusione – se ne assumerà la responsabilità. Ma da parte mia non c'è questa preoccupazione».