Monti spiazza ancora tutti.
Dopol'annuncio dell'Agenda, il programma della prossima legislatura, la sera di Natale, quella in cui, dicono gli esperti di social network il traffico sul web accelera, ecco che twitta sull'account che ha inaugurato subito dopo la conferenza stampa di fine anno, un paio di messaggi. I due cinguettii: «Insieme abbiamo salvato l'Italia dal disastro. Ora va rinnovata la politica. Lamentarsi non serve, spendersi sì. "Saliamo" in politica!». Passano due minuti e arriva il secondo twitt: «Insieme ..."Saliamo" in politica! #AgendaMonti agenda-monti.it». I blogger, sul web, lo rimproverano: troppi esclamativi, non si fa. Ma l'impatto è dirompente e le reazioni sono una valanga mentre i leader dei partiti, non solo Pd e Pdl, sentono un brivido sulla schiena. Il Prof occupa la scena politica da protagonista e costringe tutti a rincorrerlo. Qualcuno solleva il dubbio sulla veridicità dell'account ma Palazzo Chigi conferma che SenatoreMonti è proprio il premier. Avrebbe twittato in serata dopo aver trascorso il Natale con la famiglia a Milano. Lo schema del Prof fino a due giorni fa, piuttosto nebuloso, ora si va chiarendo. L'Agenda è stato solo il primo passo a cui seguirà una sua lista. La scrematura la farà lui stesso sulla base del programma, anche questo messo subito online, ma anche sulla levatura dei profili. A rivelare i progetti di Monti è Pietro Ichino, il senatore del Pd che ha annunciato di voler mollare Bersani e che il Prof nel discorso di domenica ha indicato come rappresentante di quella parte del Pd riformista in contrapposizione al conservatore Fassina. Ichino a cui Monti avrebbe quindi confidato le sue intenzioni, spiega che «il movimento per l'agenda Monti sarà una forza nuova con alcune figure che vengono dalla scorsa legislatura, ma saranno poche e attentamente filtrate dal premier». Ichino conferma che Monti non si candiderà direttamente alle elezioni, ma che avrà un ruolo attivo anche «per il solo fatto che sarà lui a controllare la composizione di queste liste e a dare il suo consenso solo alla lista che risponda ai criteri che ha enunciato in modo netto in conferenza stampa». Mentre si lancia sul web Monti non perde il suo aplomb e in occasione delle festività natalizie non ha mancato di fare gli auguri a tutti i protagonisti della scena politica, Berlusconi compreso. Ha telefonato al Capo dello Stato Giorgio Napolitano e ai presidenti delle Camere. Oggi potrebbe esserci un nuovo summit fra Monti e i big impegnati a sostegno della sua agenda politica per arrivare a una decisione entro la fine dell'anno. «Deciderà lui con incontri e nuovi contatti ai massimi livelli già domani (oggi, ndr) - ha preannunciato il parlamentare Udc Roberto Rao, fra i principali collaboratori di Pier Ferdinando Casini- perchè ci sono vantaggi e svantaggi in entrambe le soluzioni. (Ovvero se presentare un unico contenitore o più liste per la Camera mentre, viste le ricadute del Porcellum, la questione non si pone al Senato, ndr). In ogni caso entro la fine dell'anno agli elettori sarà presentata una scelta chiara». Già domenica scorsa, dopo l'annuncio della sua «salita in politica» Monti prima di lasciare Roma per le festività in famiglia, aveva avuto un primo incontro collegiale con il leader Udc Pier Ferdinando Casini, il promotore di «ItaliaFutura» e «Verso la Terza Repubblica» Luca di Montezemolo e il ministro Andrea Riccardi che, insieme a Corrado Passera e Enzo Moavero, è considerato fra i ministri più vicini a compiere il passo dell'ingresso full time diretto in politica al fianco di Monti. Intanto ferve il lavoro del movimento di Montezemolo e dei soggetti interessati al progetto di Monti. Oggi il presidente della Ferrari sarà a Roma e ieri si era anche diffusa la voce che avrebbe fatto una conferenza stampa. Non sono arrivate conferme ma la macchina della raccolta delle firme continua. L'insistenza di Monti sul rinnovamento della politica nel discorso di fine anno e ribadita su Twitter, lascia presagire che punti a inserire nella lista soprattutto personalità della società civile. Cartellino giallo ai politici di lungo corso.