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«La città degli accoltellamenti» Gli inglesi criticano Roma

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Roma violenta, recidiva e incorregibile. Così, dopo il sanguinoso raid a Campo de' Fiori, gli inglesi vedono la Capitale d'Italia. Almeno a sentire David Lammy, 40 anni, membro del Parlamento anglosassone e sconosciuto nel Belpaese, ma noto in patria per essere stato ministro dell'Università nel governo di Gordon Brown. «Ogni volta che un club della Premier League gioca a Roma ci sono tifosi inglesi accoltellati», accusa Lammy, ovvero deputato alla Camera dei Comuni per il collegio uninominale londinese di Tottenham. «Ogni volta viene promesso che le cose cambieranno - fa notare Lammy con un tweet ripreso dalla Bbc - ma poi non cambia mai niente e questi episodi si ripetono. Il mio pensiero va ai fans del Tottenham aggrediti e feriti», conclude l'uomo politico. L'episodio di violenza, per ora senza senso, non ha colpito solo l'Inghilterra. Alemanno parla di «teppismo da stadio trasportato nel cuore» della città. E aggiunge: «È impressionante che un gruppo di sedicenti tifosi, in realtà teppisti, si siano spostati appositamente per fare un'incursione e colpire, il giorno prima, i tifosi della squadra avversaria». In realtà ancora l'ipotesi investigativa sugli autori del raid non è stata ancora definita con precisione. Le piste sembrano due: la caccia al supporter inglese o l'aggressione antisemita. Finché il movente non sarà chiarito, sarà anche difficile fare commenti. Ma, come spesso accade nella Penisola, la polemica precede gli esiti delle indagini. Da un lato tra la tifoseria della Lazio e quella del Tottenham c'è stato solo un episodio, nel match di andata a Londra, quando alcuni giocatori inglesi, Jermain Defoe, Aaron Lennon e Andros Townsend, furono bersaglio di cori razzisti. La quadra che prende il nome da un quartiere londinese dove risiede la comunità yiddish, è considerata la squadra degli ebrei della capitale inglese. Così ieri le immagini del pub «Drunken Ship», obiettivo della spedizione punitiva di mercoledì notte, campeggiano su tutte le prime pagine dei siti anglosassoni. E la stessa Bbc ha accreditato la matrice antisemita. Una cartolina veramente bruttà per Roma, già ribattezzata dal Daily Telegraph «the stab city», (la città degli accoltellamenti), mentre il sito del tabloid Sun ricorda che nle 2006 nello stesso pub un tifoso inglese si era buscato una pugnatata alla vigilia dell'incontro tra giallorossi e Middlesbrough. Un'ampia e dettagliata ricostruzione dell'attacco appare sul sito del Daily Mail, con numerose fotografie di Campo de' Fiori, descritto come «l'epicentro della vita notturna» capitolina. Per il presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici, addirittura, la Capitale non sarebbe «meno pericolosa di Tel Aviv», in questi giorni nel mirino dei razzi kassam palestinesi. Il Tottenham, da parte sua, ha confermato il ferimento di nove tifosi e ha rinnovato le raccomandazioni su come raggiungere lo stadio Olimpico, dove è in programma la gara di Europa League. La pista razzista preoccupa ancora di più il Campidoglio. «Aumenta la gravità dell'aggressione», sottolinea il sindaco, parlando di un gesto «terribile e disgustoso». Inutile dire che sui fatti di Campo de' Fiori l'opposizione si è scatenata. Nel mirino, manco a dirlo, l'amministrazione comunale di centrodestra guidata dall'odiato Alemanno. Il fatto che Roma sia stata «descritta dai media in tutta Europa come una città in mano a bande di teppisti che a briglia sciolta colpiscono impunemente» rappresenta per l'assessore provinciale Patrizia Prestipino «un colpo ferale all'immagine della capitale che sotto la Giunta Alemanno non viene più vista come una città aperta, solidale e accogliente, ma come una meta turistica sempre più pericolosa e da evitare». Athos De Luca precisa che il raid «sporca e inquina l'immagine di pace, accoglienza e tolleranza che da sempre ha dato la nostra città». Il segretario romano del Pd Miccoli parla di una metropoli «sempre più pericolosa, come mai era stata». Un ritratto che, al di là della giusta condanna e della comprensibile preoccupazione, la città eterna non merita.

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