Leonardo Ventura L'emergenza sembra essere finita.
Ilmercato non gradiva titoli a lunga scadenza, nel timore che la conclusione dell'esperienza del presidente Monti avrebbe provocato gravi turbolenze. La situazione, invece sembra essersi normalizzata a conferma che, qualunque sia il risultato delle urne, l'Italia non rinuncerà alla politica di risanamento. Da qui la decisione del ministro Grilli di rigirare la curva di durata puntando, per il 2013 di più sui Btp e meno sui Bot. Inoltre ricominceranno in grande stile le emissioni in dollari a conferma che il processo di indebolimento dell'euro potrebbe essere arrivato al capolinea. Lo annuncia il Tesoro nelle Linee guida per la gestione del debito pubblico. «Alla luce del minor fabbisogno di cassa atteso per il 2013 e della strategia di allungamento della vita media del debito perseguita dal Tesoro - si legge nella nota -, le emissioni complessive dei BoT potranno risultare inferiori rispetto a quelle del 2012». I BoT annuali e semestrali saranno comunque offerti con regolarità, rispettivamente a metà e alla fine di ogni mese. Con riferimento ai BoT semestrali, il Tesoro «continuerà a porre particolare attenzione a calibrare i quantitativi delle emissioni che determinano l'indicizzazione di cedole dei CcT tradizionali ancora in circolazione, per assicurare l'efficienza del relativo mercato». Inoltre, il Tesoro riproporrà il Btp Italia anche se verranno apportati «migliorativi alla procedura di emissione, che continuerà ad essere effettuata attraverso la piattaforma dedicata alle negoziazioni retail sui titoli di Stato». In particolare vi saranno due emissioni per le quali il Tesoro punta a mantenere «sostanzialmente invariate le caratteristiche dello strumento sia in termini di durata che di meccanismo di indicizzazione, nonchè di indice di inflazione utilizzato». Nel 2012, ricorda il Tesoro, se le prime due emissioni, avvenute nei mesi di marzo e giugno hanno avuto «un buon esito», l'emissione di ottobre «è andata oltre ogni aspettativa, portando il totale dell'anno a oltre 27 miliardi. Per quanto riguarda il programma Global Bond in dollari statunitensi, il Tesoro «continuerà a monitorare il mercato per catturare rinnovate manifestazioni d'interesse per nuove emissioni, anche in considerazione della lunga assenza dal comparto e della scadenza di due titoli nel corso dell'anno, in particolare nel mese di giugno e settembre, per un ammontare complessivo di 4 miliardi di dollari». Nel 2012 non si sono verificate condizioni finanziarie e di domanda «favorevoli ad un significativo ricorso ai mercati internazionali». Tuttavia, da parte degli investitori globali «sono emersi recentemente segnali di maggiore interesse a condizioni di finanziamento più convenienti per l'emittente, che pongono le premesse per un potenziale ritorno del Tesoro su tali mercati». Infine l'ultima novità: a partire da gennaio, il CCTeu tornerà ad essere offerto, di norma, su base mensile. «L'esperienza del 2012 ha consentito di apprezzare - osserva il Tesoro - la rilevanza della continuità di emissione come fattore per favorire la liquidità del mercato secondario».