I Fratelli d'Italia ripartono dal «nodo tricolore» di Alleanza Nazionale

Illuogo è un po' insolito: il colonnato della galleria Alberto Sordi. Tanto basta per attirare l'attenzione dei passanti. Che si fermano e domandano: «Cosa succede?». La risposta è di quelle che spiazza: «Ignazio La Russa, Giorgia Meloni e Guido Crosetto presentano il loro nuovo movimento "Fratelli d'Italia"». Arriva anche l'inviato di Striscia la notizia Dario Ballantini in versione La Russa. Ma dopo un paio di foto con i fan, si allontana. La Russa, quello vero, si presenta poco dopo facendo roteare, come fosse una sciarpa della «sua» Inter, un nodo composto da tre cordoni. Uno rosso, uno bianco e uno verde. Fa parte del simbolo del nuovo partito. Ma di nuovo ha ben poco. Lo stesso nodo faceva bella mostra di sé sui manifesti con cui Alleanza Nazionale si presentò alle elezioni del 2008 e anche nella scenografia dell'ultimo congresso del partito. Il nome «Fratelli d'Italia», dice la deputata Pdl Micaela Biancofiore beccandosi immediata smentita, lo avrebbero copiato da lei. Mentre il simbolo ricorda vagamente quello del Pdl: metà bianco, metà blu con scritta bianca e il nodo tricolore a dividere. Insomma il futuro parte ben ancorato nel passato. Soprattutto quello che ruota attorno alla ex An. Al netto di Guido Crosetto e Giuseppe Cossiga, i presenti al lancio della nuova formazione provengono da lì. Da Fabio Rampelli a Marco Marsilio, da Viviana Beccalossi e Riccardo De Corato, passando per Massimo Corsaro, Paola Frassinetti, Carlo Ciccioli, Tommaso Foti, Carlo Nola, il sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, l'eurodeputato Marco Scurria. Dopotutto, anche se Meloni spiega che il movimento nasce «ancorato ai valori del Ppe», è chiaro che l'area di riferimento è il popolo di destra deluso dal Pdl e da Silvio Berlusconi. Una fetta di elettorato che, secondo il sondaggio Ispo distribuito per l'occasione, potrebbe oscillare tra il 4 e il 14%. Sanno che l'impresa non sarà semplice. Hanno poco tempo e «pochissimi soldi», ma sono pronti alla sfida. Annunciano che: faranno le primarie per i candidati in Parlamento, non verranno messi in lista condannati in primo grado e si alleeranno con il Pdl solo se «non sosterrà» Monti. Al Cavaliere chiedono di non correre come premier. Intanto offrono due posti sicuri ai marò italiani in carcere in India. Per questa battaglia servono truppe di terra e di mare. Nic. Imb.