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«Pressioni eccessive della Ue sia sul Cav sia su Monti»

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Nonposso sapere, perché questo lo deciderà il Professore, se lui scenderà in campo proprio facendosi indicare, ai sensi dell'attuale legge elettorale, come leader della coalizione o meno. È una scelta che adotterà lui in maniera esclusivamente personale». Renato Schifani, nel tradizionale incontro con la stampa parlamentare di fine anno a palazzo Giustiniani, ha fatto il punto della sua esperienza di cinque anni da presidente del Senato. E ha confermato che, finita la legislatura, resterà nel Pdl: «Tornerò in punta di piedi nel mio partito, come ho sempre fatto». Resta il dispiacere, è il suo ragionamento, per non essere riuscito a far approvare la modifica della legge elettorale. «È stata un'occasione persa, un'opportunità mancata. E di questo me ne dolgo – ha commentato – Gli italiani volevano tornare ad essere protagonisti delle proprie scelte». «Adesso – ha aggiunto – mi auguro che i partiti individuino delle regole di selezione per le candidature: preso atto che il Pd utilizza le primarie, mi auguro che anche gli altri, anche con sistemi diversi, individuino il meglio che chiede il Paese». Giudizio negativo sulle eccessive ingerenze dell'Europa sia sulla candidatura del premier sia su quella del Cavaliere. «Stimo Monti e se scende in politica si assumerà le pressioni e le dinamiche dei confronti tipiche della politica. Sul ritorno in campo di Berlusconi invece ci sono state troppe pressioni. Non siamo un Paese a sovranità limitata, decideranno i cittadini, gli italiani quando votano lo fanno liberamente». L'ultimo pensiero è stato per Marco Pannella: «Spero di andare a trovarlo portandogli una bella notizia», il ddl sulle misure alternative al carcere. Pa. Zap.

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