I consiglieri sfidano l'apparato
Ma chi ci prova dovrà rinunciare a regionali e comunali
Bastaraccogliere le firme e andare alla conta. Sperando che la gente - e non solo l'apparato - si rechi ai gazebo tra il panettone e il cotechino. Per chi da anni è abituato a combattere con le preferenze, vale la pena tentare. Con la speranza di sconfiggere gli uscenti, quelli che a preferenza, nel 2008, non ci sono andati. L'esercito di consiglieri regionali, provinciali, comunali e municipali del Pd romano si appresta così a celebrare il 29 e il 30 dicembre il rito laico della selezione dei propri rappresentanti. Del resto, le primarie del Pd per scegliere i parlamentari sono un'occasione ghiotta per tanti. Innanzitutto, per i consiglieri regionali uscenti. Marco Di Stefano e Bruno Astorre ci saranno. Forse Daniela Valentini. E con loro anche Moscardelli di Latina e Scalia di Frosinone. Ci sono poi tutti gli altri, ossia i consiglieri comunali e provinciali e i dirigenti di partito. Il segretario romano Marco Miccoli, vicino a Zingaretti, si candiderà in ticket con l'uscente Ileana Argentin. Il capogruppo capitolino Umberto Marroni con Mihela Campana. In pista anche Minica Cirinnà, consigliere comunale e consorte di Esterino Montino. Saranno della partita anche il presidente del Consiglio provinciale Pina Maturani, il dalemiano Orfini, Paolo Quinto (vicino alla Finocchiaro), i consiglieri provinciali Lo Fazio, Lucherini e Lobefaro. In corsa il bersaniano Tommaso Giuntella e Roberta Agostini, col fratello Riccardo in rampa di lancio per la Pisana insieme a un nutrito gruppo di dirigenti locali: Eugenio Patanè, Amedeo Piva, Marietta Tidei. Non mancano volti noti, come Stefano Fassina. O l'ex assessore della giunta Veltroni, Silvio Di Francia. E i renziani? Ci sono anche loro. Lorenza Bonaccorsi, ad esempio. Ma anche Paolo Gentiloni, uscente che rumors di partito danno sicuro di un posto nel listino, il che lo renderebbe candidabile alle primarie per il Campidoglio. Già, perché chi corre alle primarie non può presentarsi a nessuna competizione elettorale nei sei mesi successivi. A un bivio Patrizia Prestipino: Campidoglio o Montecitorio? Di certo le primarie scremeranno l'elenco dei pretendenti al soglio di Alemanno. C'è poi l'esercito degli uscenti. In primis i franceschiniani Zanda - che molti danno però su listino - Martino, Di Giovanpaolo. E ancora i veltroniani Causi, Morassut, Touadì e Ranucci (ma quest'ultimo potrebbe non ripresentarsi). E poi Marianna Madia, Maria Coscia. Citarli tutti sarebbe impossibile. C'è Roma anche nel ristretto Comitato nazionale del Pd che dovrà coordinare e gestire le primarie. Tra questi il segretario regionale Enrico Gasbarra, alle prese anche con le candidtaure per le regionali. Con Gasbarra nel comiato ci sono il segretario Bersani, Letta, Franceschini, Finocchiaro, i segretari regionali di Veneto e Campania, Filippin e Amendola, la responsabile Donne, Roberta Agostini e il segretario dei Giovani Democratici, Fausto Raciti. Tutti probabili capilista.