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Ingroia ad un passo dalla candidatura a premier

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Perchéil 21 dicembre, come previsto dai Maya, potrebbe trasformarsi in un giorno «epocale» per le sorti dell'Italia. E non solo perché quel giorno Mario Monti dovrebbe sciogliere la riserva sulla propria candidatura. Infatti anche Antonio Ingroia, sabato prossimo, potrebbe finalmente annunciare quello che un po' tutti si aspettano da tempo: una discesa in campo alla guida del Movimento Arancione promosso da Luigi De Magistris. Da pm simbolo dell'antimafia a candidato a Palazzo Chigi. Anche Ingroia, però, proprio come Monti, sta riflettendo. Per ora ha semplicemente chiesto l'aspettativa al Csm per «motivi elettorali» e di fare ritorno dal Guatemala, dove da qualche mese sta svolgendo un incarico per conto dell'Onu. Una richiesta «cautelativa», come ha spiegato il diretto interessato, che non ha sorpreso né gli addetti ai lavori, né il vicepresidente del Csm Michele Vietti: «L'unico sentimento che non provo è lo stupore. Per prassi la richiesta passerà prima alla quarta commissione del Csm, che poi la trasmetterà al plenum per la ratifica. Il via libera è scontato». Così come appare scontata, nonostante il tentativo di prendere tempo, la candidatura di Ingroia. Le sue mosse lasciano poco spazio all'immaginazione. Sabato sarà al Teatro Capranica per la presentazione di un manifesto che rappresenta la base attorno cui raccogliere le forze di sinistra che non si riconoscono nell'asse Bersani-Vendola. Titolo del documento, diviso in dieci punti: «Io ci sto». Una mossa che convince anche Antonio Di Pietro. Il leader dell'Idv fa sapere di riconoscersi in pieno nel manifesto e annuncia di essere disponibile a costruire una lista civica unitaria «con chi si è opposto a Monti». Per la nascita del Quarto Polo manca solo l'ufficialità.

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