Dimezzato il numero delle firme per presentare le liste
Sonoqueste le decisioni prese dal Consiglio dei Ministri che ieri si è riunito per affrontare alcune questioni in materia elettorale sollecitate in particolare dalle piccole forze politiche. «Nell'ottica del necessario contenimento della spesa e del rispetto del principio dell'election day - si legge nel comunicato emesso da Palazzo Chigi al termine del Consiglio dei ministri - si è stabilito che le prossime elezioni regionali del Molise e della Lombardia si svolgano contestualmente alle elezioni politiche». Il Cdm, prosegue la nota, «ha auspicato altresì che, con riguardo alle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale del Lazio, in considerazione delle suddette esigenze di finanza pubblica, si riconsideri la data per il rinnovo degli organi di governo della Regione convocando le relative elezioni nella medesima data che sarà fissata per le elezioni politiche». E che, con ogni probabilità, sarà il 17 febbraio. Via libera del Consiglio dei ministri anche al decreto che stabilisce le misure urgenti in vista delle prossime elezioni politiche. Il provvedimento prevede, tra l'altro, «la riduzione della metà del numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste e dei candidati». «Il decreto - si legge nel comunicato - modifica, in caso di conclusione anticipata della legislatura, alcune norme sul numero di sottoscrizioni per la presentazione delle liste di candidati, sulle cause di ineleggibilità e sulla garanzia del diritto di voto ai cittadini che si trovano temporaneamente all'estero per motivi di servizio o per missioni internazionali». In particolare, continua la nota, è prevista: 1) la riduzione della metà del numero delle sottoscrizioni per la presentazione delle liste e dei candidati. La riduzione è aumentata al 60% per i partiti e i movimenti politici che alla data di entrata in vigore del decreto sono costituiti in gruppo parlamentare almeno in una delle Camere, secondo i rispettivi regolamenti; 2) l'applicazione delle disposizioni sull'esonero delle sottoscrizioni per partiti o gruppi politici costituiti in gruppo parlamentare anche alle componenti politiche interne costituite all'inizio della legislatura al momento della convocazione dei comizi; 3) l'inefficacia delle cause di ineleggibilità per i sindaci e i presidenti delle Province previste dal Testo Unico per le elezioni della Camera dei Deputati se rassegnano le dimissioni nei 7 giorni successivi alla data del decreto di scioglimento delle Camere.