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«Abbiamo messo in sicurezza il Paese, adesso dobbiamo ripartire.

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MarioMonti apre la giornata con un messaggio di auguri natalizi agli studenti (trasmesso dal Gr1 Ragazzi su Rai Radiouno) ma nelle parole il premier sembra rivolgersi a una platea più ampia. A quella dei partiti che hanno raddoppiato il pressing affinchè sciolga il nodo della sua candidatura e ai quali il premier torna a chiedere una maggiore attenzione nella scelta delle persone, al merito e alle capacità. E questo ha moltiplicato le voci sull'ipotesi che Monti voglia mantenere la distanza dai partiti e dai nuovi movimenti presentando invece un memorandum per l'Italia nel quale presentare le riforme da fare. Una proposta aperta per testare il consenso tra le forze politiche e vedere chi condivide il programma. I partiti poi potrebbero abbracciare o meno i temi indicati da Monti. Ma fonti più accreditate sostengono invece che il premier intenderebbe esporsi in modo più efficace. Il che significa mettersi alla guida di un rassemblement di forze che sostengono la sua linea con una lista unica. Qualcuno ha già fatto circolare il nome di «Unione per Monti». A dare forza a questa ipotesi c'è la considerazione supportata dai sondaggi che un premier super partes risulterebbe più debole e che in uno scontro polarizzato tra centrodestra e centrosinistra le forze centriste che fanno capo al Prof, rimarrebbero schiacciate. Tanto più che Berlusconi è partito con una campagna elettorale serrata moltiplicando gli interventi televisivi e utilizzando tutti i temi dell'agenda Monti in chiave negativa per conquistare consensi. Non solo. Ci sono le sollecitazioni arrivate dalle Cancellerie europee, dagli Stati Uniti e perfino dal Vaticano che sono diventate per il premier una questione di coscienza. Insomma sono una chiamata al dovere di continuare il percorso intrapreso che non può essere ignorato. Monti inoltre in questi giorni si sarebbe detto infastidito da alcune dichiarazioni venute sia dal Pdl che dal Pd; in particolare l'uscita di D'Alema. L'incontro di ieri con il segretario del Pd Bersani sarebbe quindi servito a fare chiarezza. Bersani peraltro è stato molto prudente all'uscita da Palazzo Chigi: è stato un incontro come al solito molto cordiale abbiamo approfondito alcuni aspetti della legislatura visto che ci sono cose da decidere e le abbiamo definite. Per il resto il presidente è ancora in fase di valutazione. Deciderà lui quello che vorrà dire. Il segretario Pd e il premier hanno scambiato qualche battuta anche più tardi, durante la cerimonia al Quirinale per gli auguri del presidente della Repubblica. In sostanza, il segretario del Pd prova a mantenere aperto il rapporto col premier. Questo mentre il suo alleato, il leader Nichi Vendola, su twitter lancia un nuovo pesante attacco: Francamente nel 2013 arrivano a cottura tagli programmati da Berlusconi-Monti: non so come si possa intravedere ripresa per il nostro Paese. E ancora: Non vedo futuro di cui parla Monti: produzione industriale a picco, perdita lavoro per 1 milione e mezzo italiani, record giovani disoccupati. Nel discorso agli studenti Monti ha sottolineato che occorre «scommettere sul futuro, essere attori protagonisti del rinnovamento nazionale». E ha spronato a non abbandonarsi «alla disillusione perché bisogna essere consapevoli che ogni rinuncia è una perdita grave. Non possiamo e non dobbiamo permettercela, bisogna reagire, non dobbiamo essere rinunciatari neanche nelle circostanze più difficili». E ricorda che nel 2012 «l'Italia ha fatto uno sforzo straordinario proprio per porre le premesse di un 2013 che speriamo sia l'anno della ripresa e di anni successivi più capaci di soddisfare le aspirazioni di tutti».

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