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A 11 anni dal «primo» contratto, quello con gli italiani firmato negli studi di Porta a porta, Silvio Berlusconi propone un nuovo accordo scritto in campagna elettorale.

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Nelcontratto che dovranno firmare per poter correre alle elezioni c'è l'impegno ad approvare, una volta insediatisi alle Camere, tagli ai propri stipendi e al numero degli stessi parlamentari. È un Berlusconi scatenato quello che, in attesa di riapparire stasera da Vespa a Porta a porta, si è ieri presentato ai microfoni di Quinta Colonna, su Rete 4, per un tour televisivo intensissimo. Il Cavaliere ha nuovamente promesso di togliere l'Imu «recuperando la stessa cifra con un disegno di legge che agisce in quattro direzioni diverse» e si è scusato per la mancata rivoluzione liberale dei suoi governi, «ma le limitazioni costituzionali non ce l'hanno consentita». Il grosso del lavoro, però, Berlusconi lo sta facendo dietro le quinte. Con Monti sempre meno propenso a recitare il ruolo di leader del centrodestra, il Cav lavora a un piano B. Che vedrebbe ritornare in auge il vecchio schema vincente del 1994, con un partito sulla falsariga di Forza Italia alleato con una formazione di destra, quella a cui sta dando vita La Russa, e la Lega. A definire l'accordo con il Carroccio è servito l'incontro che ieri ha visto riuniti proprio il Cavaliere e il segretario dei lumbard Roberto Maroni. Il Pdl appoggerebbe l'ex ministro degli Interni nella corsa al Pirellone e schiererebbe Alfano candidato premier alle Politiche. Il Cavaliere terrebbe per sé il ruolo di «federatore» del centrodestra e leader della coalizione. Quello che, secondo la legge elettorale attualmente in vigore, dovrebbe apparire sulla scheda. Nei piani di Berlusconi, l'alleanza dovrebbe permettere al Pdl di avere la meglio in tre regioni - Lombardia, Veneto e Campania - e così impedire il formarsi di una maggioranza di centrosinistra al Senato. Ovviamente non è ancora il momento degli annunci ufficiali, anche perché il no di Monti potrebbe arrivare solo venerdì. Non a caso lo stesso giorno in cui le parti si sono «riaggiornate». Da pesare poi le eventuali reazioni della parte più moderata del partito, quella che si è spesa nell'organizzazione del convegno di Italia Popolare. Dall'eurodeputato Mauro all'ex ministro degli Esteri Frattini sono in tanti quelli che potrebbero decidere di lasciare il Pdl, anche se il Cavaliere sembra pronto a scommettere che le fuoriscite non saranno così numerose. A ridosso di Natale partirà la campagna elettorale vera e propria. Che potrebbe ancora una volta giocarsi anche sul tema giustizia. Ieri infatti è stato pubblicato il calendario delle ultime udienze del processo Ruby. La marocchina è stata riconvocata come teste il 14 gennaio e sarà multata di 500 euro per non essersi presentata nell'ultima occasione. La sentenza è prevista a febbraio. Proprio a ridosso del voto.Car. Sol.

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