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Vendita e uso delle armi

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Il dilemma scuote gli Usa Dopo l'ennesima strage di bambini in una scuola è polemica sul diritto di possedere pistole e fucili

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Heston,attore da Oscar scomparso nel 2008, durante l'intervista teneva tra le mani un fucile e del resto era stato presidente della National Rifle Association of America (NRA), la lobby Usa delle armi sostenitrice del diritto dei cittadini a difendersi: «Il Secondo Emendamento - ripeteva il vecchio attore a Moore - mi dà il diritto di possedere armi». Oggi, nel 2012, gli Stati Uniti sono ancora lì: a fare i conti con un'ennesima strage e ad interrogarsi se possedere armi sia un diritto da vietare ai privati cittadini. Il tormento e l'incubo, il senso di impotenza, hanno ripreso forma con la mattanza di bimbi nella scuola elementare Sandy Hook, a Newtown nel Connecticut, per mano di Adam Lanza, 20 anni, un giovane con disturbi della personalità (era affetto dalla sindrome di Asperger, anche se, come stanno facendo notare molte associazioni di malati di Asperger, non esisterebbe nessun nesso causa-effetto tra la sindrome ed eventuali atti di violenza) e con i genitori da tempo separati. Adam ha rubato le armi alla madre, l'ha uccisa, ha fatto una strage alle elementari e poi si è tolto la vita. Un bilancio infernale che ha ripiombato gli americani nel dilemma: possedere armi è davvero un diritto per i privati cittadini? Il Presidente Usa Barack Obama, padre di famiglia oltreché guida della Nazione, ha detto che «è ora di agire, mai più queste tragedie». Per agire, nel senso di cambiare lo status quo sulla libera circolazione delle armi, bisognerà però cambiare la Costituzione americana. Sì, perché su questo Charlton Heston - da un punto di vista formale - non aveva torto quando diceva che la possibilità di possedere armi è sancita dal Secondo Emendamento della Costituzione che recita: «Essendo necessaria una milizia ben regolamentata per la sicurezza di uno Stato libero, il diritto per le persone di detenere e di portare armi non potrà essere infranto». La norma, approvata nel 1791 con il Bill of Rights, è oggetto di un'accesa discussione tra chi sostiene che faccia riferimento solo ad esercito e forze dell'ordine e chi invece ritiene coinvolga pure i privati. Per la verità la Corte Suprema nel giugno del 2010, è stata chiara: le leggi statali e comunali non possono limitare il diritto di possedere e portare armi, sancito dal secondo emendamento della Costituzione Usa. Il tribunale dei tribunali si è pronunciato così (con 5 voti contro 4 dei suoi nove membri) nel caso portato alla Corte, con l'appoggio della NRA, la lobby delle armi, da Otis McDonald, 76 anni, di Oak Park, periferia di Chicago, che chiedeva il diritto di possedere un'arma per difendersi dai malviventi. La Corte con il suo responso ha dichiarato incostituzionale la messa al bando praticamente totale delle armi deciso a Chicago. Sempre nel 2010, in ottobre, poi quattro stati, Tennessee, Arizona, Georgia e Virginia, hanno detto sì al permesso di entrare in un bar con la propria pistola, unendosi ad altri 18 Stati in cui era già permesso entrare armati nei ristoranti dove viene servito alcol. Per cambiare, dunque, e vietare il diritto ad avere un'arma ai privati cittadini, gli Usa dovrebbero cambiare la propria Costituzione. Ne avranno il coraggio? La carta è la religione laica dell'America libera, cambiarla nel suo Secondo Emendamento significherebbe infrangere una sacralità. Stando ad un sondaggio, realizzato nell'agosto 2012 dal «Public Religion Center Research Institute», per il 68% dei cittadini il Secondo Emendamento non si tocca. Questo in agosto. Chissà se e quanti americani oggi, dopo l'orribile strage di Newtown, avranno cambiato idea.

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