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Maroni: «Debito pubblico alle stelle. Come si fa a stare con il premier?»

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Lacoltiva anche l'eurodeputato del Pdl Mario Mauro quando invita Monti a elencare il suo programma, «così magari la Lega si ricrederà». Ma, al momento, nel Carroccio del Professore non vogliono proprio sentir parlare. Lo ribadiscono in giornata due «pezzi grossi» dei Lumbard come il segretario Roberto Maroni e il governatore del Veneto Luca Zaia. Maroni si limita a un tweet tagliente: «Con Monti record del debito pubblico, nonostante l'aumento feroce delle tasse. Ma come si fa a sostenere uno così?». Più articolato il discorso di Zaia: «Il presidente Monti per noi della Lega Nord è fisiologicamente incompatibile - spiega l'ex ministro dell'Agricoltura - e non c'è modo di renderci compatibili con lui, Berlusconi se ne convinca. Stiamo parlando di specie diverse. Qualunque proposta che vede Monti coinvolto ci vedrà fuori. Le sue scelte sono state e sono incompatibili con quelle della Lega Nord, come la tassazione delle regioni virtuose del Nord». «L'incompatibilità - conferma Zaia - è anche verso un'eventuale candidatura di Monti come presidente della Repubblica». Il governatore del Veneto poi analizza anche l'ipotesi di una possibile alleanza con il Pdl alle prossime elezioni nazionali. Scartandola in caso di candidatura di Berlusconi, ma non chiudendo completamente la porta se invece si presentassero condizioni diverse: «Noi confermiamo di avere un ottimo rapporto con il Pdl in Veneto e debbo anche dire che la mia maggioranza si è dimostrata responsabile - dice Zaia -. Io penso che questo sia replicabile: nel centrodestra c'è una condivisione di obiettivi e questo è fuori di dubbio». Sullo sfondo, tuttavia, rimane una questione di «rinnovamento»: su un'eventuale alleanza «spetterà al nostro segretario Maroni chiudere e sciogliere le riserve». La posizione presa dalla Lega di fronte alla nuova «discesa in campo» di Silvio Berlusconi «non è una questione contro le persone, ma che viene dal popolo, che ha toccato noi come Lega, che abbiamo avuto il nostro travaglio e messo in discussione il nostro leader, e che ora tocca gli altri partiti». «Il segretario sta lavorando su questo fronte. Gli attacchi personali sono deplorevoli, ma oggi c'è una questione di opportunità di fronte alle istanze che vengono dal popolo», afferma ancora Zaia, che ha anche affrontato il tema di un rinnovamento all'interno delle candidature al Parlamento. «So che Tosi, per il Veneto, si sta interessando di questo, assieme ai nostri segretari», spiega, ricordando tuttavia che nel Carroccio «l'espressione del candidato della Lega viene dalla base, dalle sezioni». Infine il presidente del Veneto conferma la scelta della Lega di puntare su una Macroregione del Nord, «che non dev'essere però una fusione nè a caldo nè a freddo delle diverse regioni». «Io penso che il modello debba essere quello della capitale reticolare, in cui i territori mantengono le loro identità. Per me non dovrà esistere un consiglio regionale unico, nè una capitale unica», ha concluso Zaia.

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