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La cricca dell'Agricoltura

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Agli amici 32 milioni di appalti in cambio di soldi e vacanze Tra gli undici arrestati l'ex capo di Gabinetto e imprenditori

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Lostretto collaboratore di un sottosegretario del governo Monti e alti dirigenti garantivano appalti e finanziamenti (47 in tutto) in cambio di favori e soldi da imprenditori di buon nome, per esempio del Consorzio del parmigiano reggiano o della Cia. Una montagna di euro, 32 milioni erogati dal 2007 al 2011. Una fortuna che sarebbe stata accumulata commettendo corruzione, turbata libertà degli incanti e libertà nella scelta del contraente. Una storia giudiziaria fatta di trenta capi d'imputazione a 37 indagati di cui ieri mattina undici sono stati arrestati dopo quattro anni di indagini del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Roma, coordinate dal procuratore aggiunto Nello Rossi e dal sostituto procuratore Stefano Fava, del pool "Reati contro l'economia" della Procura capitolina. Stando all'inchiesta, al vertice di questa presunta cupola ci sarebbe stato l'ex capo di Gabinetto di due ministri (Luca Zaia e Giancarlo Galan, di Lega e Pdl), Giuseppe Ambrosio, attuale capo della segreteria del sottosegretario Franco Braga. È detto il Centurione, chiamato così dai suoi "soci", soprannome che ha ribattezzato l'indagine. Poi il direttore generale di Buonitalia spa (a capitale pubblico) Ludovico Gay (agli arresti) e il direttore generale della pesca marittima e dell'acquacoltura, Francesco Saverio Abate, anche lui in carcere. A seguire gli impiegati di fiducia, al secolo Michele Mariani (arrestato) e il membro della commissione di aggiudicazione dei finanziamenti, Luca Gaudiano (ai domiciliari). Oppure di famiglia, intesi per Stefania Ricciardi (in cella), moglie di Ambrosio, nel 2011 rinviata a giudizio con lui dopo essere stata assunta al ministero con una laurea presa a Malta. E la nipote, Monica Ricciardi, indagata. Loro, i fidati, facevano parte delle commissioni di valutazione di campagne di informazioni (Marinando, Food4u, Frutta nelle scuole) i cui finanziamenti finivano nelle tasche di imprenditori amici. E qui tra gli altri spuntano i personaggi che vanno in tv a parlare di buona tavola e made in Italy, il presidente del Consorzio parmigiano reggiano Riccardo Deserti (ai domiciliari) e del dirigente della Confederazione italiana agricoltori, Alfredo Bernardini, arrestato. Loro, gli imprenditori, in cambio dell'aggiudicazione pagavano in contanti o con favori, alle moglie, alle amanti, alle figlie, fidanzato compreso. Dalle ferie negli Usa e in Corsica (Francia), ai soggiorni in centri benessere, sino alle concessioni edilizie facili per lavori abusivi sulle loro seconde o terze case di villeggiatura da parte dei Comuni beneficiari dei progetti ministeriali, in Basilicata, Campania e Umbria: nei Comuni di Maratea e Trecchina (Potenza), Pago Veiano (Benevento) e Todi (Perugia). Ai domiciliari sono finiti l'imprenditrice Claudia Maria Golinelli, l'amministratore della Noema srl Luigi Cardona coinvolto per un appalto alla Lega delle autonomie e Oliviero Sorbini tirato in ballo per 64 mila euro di servizi prestati al Touring club italiano aggiudicatario del sostegno pubblico da 182 mila. Gli 11 colpiti da ordinanza di custodia hanno subito un sequestro «per equivalente» a 22 milioni di terreni e fabbricati (43) e 10 auto.

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