Il passo indietro di Monti spaventa i mercati Sale lo spread. Borse giù
Leannunciate dimissioni di Mario Monti scuotono le piazza finanziarie e fanno balzare lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi fino a un massimo di 363 punti per poi ripiegare sopra i 350. Gli indici sono immediatamente partiti in negativo nonostante gli analisti di Borsa e gli operatori dei mercati obbligazionari avessero avuto tutto il week-end per metabolizzare gli effetti dalla caduta del premier e la fase di incertezza politica che si è aperta in Italia. In realtà infatti le dimissioni dell'attuale presidente del Consiglio, annunciate non appena approvata la legge di Stabilità, sono anticipate di circa 20 giorni rispetto a quello che sarebbe stata la naturale evoluzione della fine della legislatura. L'irrazionalità ha però prevalso e non solo. Gli scambi sui mercati sono stati imponenti. Segno di un mercato molto liquido, ricco di soldi, e che ha lasciato sfogare i compratori all'inizio della mattinata con quotazioni in forte ribasso. Poi qualcuno, i più freddi e meno nervosi, sono entrati per comprare a prezzi stracciati. Non a caso la Borsa di Milano, dopo una giornata convulsa, ha chiuso in netto ribasso, maglia nera in Europa, ma ha praticamente dimezzato le perdite che si erano presentate sui monitor la mattina e che avevano raggiunto e avvicinato un -4%. Nel pomeriggio gli indici hanno recuperato la metà di quanto perso sull'onda emotiva. Così Milano si è fermato sopra i minimi di giornata: l'indice Ftse Mib ha ceduto sul finale il 2,2% a 15.354 punti. A portare giù l'indice di riferimento principale sono stati i forti cali registrati nel comparto bancario che hanno subìto anche sospensioni dalle contrattazioni sulla scia dell'impennata dello spread. Pesanti Fiat e Telecom; su, in controtendenza, Mediaset e Stm. L'All Share ha lasciato sul terreno il 2,01% a 16.238 punti. Se Milano ha ingoiato perdite consistenti la giornata non è stata tra le più brillanti nelle piazze europee. In chiusura lieve rialzo per il Dax di Francoforte, che è salito dello 0,17% a 7.530,92 punti, il Ftse 100 di Londra, cresciuto dello 0,1% a 5.920,05 punti, e il Cac 40 di Parigi, che ha segnato +0,18% a 3.612,10 punti. Negativa Madrid, più esposta alla crisi del debito. L'Ibex ha perso lo 0,56% a 7.804,4 punti. La stessa situazione ha contraddistinto il mercato delle obbligazioni statali. Lo spread tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti ha chiuso la seduta a 351 punti, arretrando lievemente dal massimo di giornata di 363 punti ma in deciso allargamento rispetto al minimo di 323 punti. Il rendimento del decennale è al 4,82%. La scia negativa ha contagiato anche i bond spagnoli. Anche lo spread tra Bonos spagnoli e Bund è salito con una chiusura a 429 punti per un tasso del 5,59%, dopo aver toccato un picco a quota 440. Aumenti che non hanno giustificazione visto che la situazione politica è confusa ma non ancora definita dal punto di vista degli schieramenti in campo e della linea politica che Berlusconi potrebbe tenere. Sta di fatto che l'emotività ha vinto sulla razionalità. Gli occhi sono puntati sull'Italia e a livello internazionale c'è preoccupazione per la crisi politica e il dopo Monti. Anche Madrid infatti teme il contagio. «Le incertezze in Italia hanno effetti contagiosi sulla Spagna», ha sostenuto il ministro dell'Economia spagnolo, Luis de Guindos, che ha assicurato che il governo iberico non intende assumere misure di austerità aggiuntive e rifletterà sulla possibile richiesta di nuovi aiuti. Berlino non si aspetta effetti destabilizzanti dalle annunciate dimissioni di Monti e ritiene che l'Italia manterrà i suoi impegni. «Non ci aspettiamo - ha affermato il portavoce del ministro Wolfgang Schaeuble - nessun effetto destabilizzante e ci aspettiamo che l'Italia mantenga gli impegni presi con l'Europa e tenga il passo con le riforme». La cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha promosso l'operato di Monti. Merkel «ha sempre lavorato bene» con Mario Monti, ha riferito il portavoce, Georg Streiter, il quale si è trincerato dietro a un «no comment» a chi gli chiesto degli sviluppi della situazione in Italia e della candidatura di Silvio Berlusconi. L'Europa intanto ha lanciato un avvertimento: «Abbiamo bisogno di un'Italia forte e stabile». Il messaggio è del presidente della Commissione europea, Josè Manuel Barroso, che in un'intervista ha parlato anche del premier italiano che, a suo dire, ha dato «un grande contributo al dialogo europeo». Parole di apprezzamento sono arrivate anche dal presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, secondo il quale Monti è stato «decisivo per la stabilità dell'Eurozona» e «non c'è alternativa» alle politiche messe in atto da questo governo. Più positivo il presidente francese Francois Hollande: «Monti è attivo, non so quale ruolo sceglierà ma l'ho visto attivo e non in disarmo. Le sue dimissioni sono un peccato, ma in un mese o due il presidente del Consiglio italiano, Monti, sarà in grado di unirsi a una coalizione o andrà avanti e stabilizzerà l'Italia».