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«Basta misurare i propri limiti»

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Gli uomini sono i più spericolati e indisciplinati

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Sonocirca 30 i morti l'anno e tante distorsioni, contusioni, lussazioni e fratture: questo il «bollettino di guerra» che si registra sulle nostre piste da sci. Se i decessi sono riconducibili a malori, gl' infortuni più frequenti a cui vanno incontro gli sciatori e gli appassionati dello snowboard sono spesso causati da un atteggiamento spericolato e indisciplinato sulle piste, soprattutto da parte dei maschi. È la fotografia scattata da un rapporto dell'Istituto superiore di sanità sugli incidenti sulle piste da sci, le lesioni e la mortalità, pubblicato sul sito web dell'Istituto. A perdere la vita sulle piste sono soprattutto i maschi. «Ciò potrebbe sottendere - spiegano gli esperti dell'Iss - un atteggiamento più spavaldo degli uomini che più spesso delle donne tendono a superare il limite, assumendo condotte eccessivamente a rischio». I decessi - «circa una trentina», secondo l'Iss - sono per la maggior parte riconducibili a malori. Più difficile quantificare il numero degli infortuni. «Il più delle volte - riferisce l'Iss - l'incidente provoca una distorsione (42%) o una contusione (18%), nel 13% dei casi se ne esce con qualche frattura, nell'8% con ferite di vario genere e in un altro 8% il risultato è una lussazione». Solamente in un caso su quattro l'infortunato, dopo essere stato soccorso e medicato, viene mandato a casa. Nella maggioranza dei casi (circa il 70%) c'è bisogno di ulteriori accertamenti medici e infatti si finisce al pronto soccorso o in un ambulatorio. Le lesioni si differenziano a seconda dell'attrezzo utilizzato, che sia lo snowboard o gli sci. Le distorsioni sembrano essere la vera «dannazione» degli sciatori: compaiono come diagnosi nello sci con una frequenza doppia rispetto a quanto fanno nel caso dello snowboard (36% contro il 18%). La frattura è invece l'infortunio più frequente per gli amanti dello snowboard: è riportata nel 24% dei casi mentre negli incidenti con gli sci la frattura viene diagnosticata solo nel 12% dei casi. Sia nello sci che nello snowboard circa un incidente su sette ha come conseguenza trauma al cranio o al viso. «Al riguardo - spiega l'Iss - va osservato che la legge in materia di sicurezza di sci e fondo approvata nel 2003 sancisce l'obbligo di indossare il casco per tutti i ragazzi al di sotto dei 14 anni». Anche se gli adulti sono esentati dall'obbligo del casco, il suo uso è comunque una buona prassi a prescindere dall'età, in quanto la gran parte degl'incidenti che come conseguenza hanno una lesione cranica o al volto si concentra tra i 15 e i 29 anni, età in cui si verifica circa 1/3 del totale dei traumi cranici (51,2% contro il 18,3% degl'infortuni cranio-facciali che si verificano nella classe di età da 0 a 14 anni: circa il 15% degli infortuni).

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