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Saviano rilancia l'antiberlusconismo: «Rischio di voti comprati»

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Ea suon di "imbratta imbratta che qualcosa attacca", un motto buono per tutte le stagioni se si deve fermare Berlusconi. Il ritorno dell'ex premier in politica? «Terribile» dice Roberto Saviano arrivato a sorpresa, con la sua scorta, l'altro pomeriggio alla Fiera nazionale della piccola e media editoria "Più libri più liberi", a Roma. Già ieri mattina, ospite a "24 Mattino" su Radio 24 aveva parlato duramente della nuova scesa in campo dell'ex presidente del Consiglio: «il ritorno di Berlusconi è anche fondato sul fatto che una parte del voto in Italia lo puoi comprare». «C'è il rischio assoluto - ha incalzato alla radio Saviano - che la macchina del voto di scambio torni e con la crisi economica valga la metà. Se un voto lo compravi a 50-80 euro o facendo la spesa alla famiglia, il rischio terribile è che oggi costi tutto meno e quindi con un investimento minimo hai un voto di scambio, e nel decreto anti-corruzione non ci sono strumenti per fermare questa cosa. L'emergenza è gigantesca». Anche al Pdl lo scrittore non ha risparmiato accuse: «Non mi aspettavo una tale irresponsabilità in un momento così delicato da parte del Pdl. Momento delicato non nel senso della crisi economica, ma per la guerra a Napoli, la chiusura del processo "Infinito" a Milano contro la 'ndrangheta». Non si sono fatte attendere le repliche. «Mi auguro sinceramente - ha detto il vicepresidente dei deputati del Pdl, Jole Santelli - che Saviano torni a scrivere libri. Il fatto che abbia scritto un buon libro non lo trasforma in un vate o in un opinionista politico d'eccezione. Mi spiace per lui perché sta dissipando il suo talento di scrittore trasformandosi in un menestrello di scarsa qualita». E il vicepresidente della Camera, Antonio Leone, (Pdl) sostiene che «le incursioni di Roberto Saviano nelle vicende politiche italiane sono direttamente proporzionali al vertiginoso calo di gradimento delle sue apparizioni televisive». «Purtroppo Saviano - aggiunge Leone - tradisce la sua dimensione provinciale. Originario della terra in cui qualcuno i voti li compra veramente, crede che così accada ovunque in Italia. Trascura, tuttavia, un particolare di non poco conto: il Pdl con Berlusconi alla guida ha raccolto alle elezioni del 2008 circa 14 milioni di voti, il 37,38 per cento, un boom senza precedenti. Volerli comprare tutti sarebbe stato troppo oneroso, comunque certamente offensivo per tanti italiani». «Se poi avesse conoscenza di voti comprati, perché non andare coraggiosamente e opportunamente scortato, alla Procura della Repubblica?» conclude Leone.

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