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Il Cavaliere sistema l'eredità in famiglia. Nasce B cinque

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Sarebbequesta la nuova holding della famiglia dell'ex presidente del consiglio che, secondo quanto risulta a radiocor, è stata creata a fine novembre e che, per la prima volta nella dinastia di Arcore, raccoglie nell'azionariato tutti e cinque i figli del Cavaliere (i due avuti dalla prima moglie Piersilvio e Marina, e gli ultimi tre avuti con Veronica Lario). Una società con sede a Segrate, in provincia di Milano, paragonabile a un Venture capital familiare, destinata a effettuare investimenti su aziende con forti prospettive di crescita e su business innovativi. L'iniziativa ha un forte valore simbolico: tutti i figli fanno squadra mentre è ancora in evoluzione il divorzio, con la relativa spartizione dell'impero di Arcore, tra Silvio berlusconi e la seconda moglie Veronica Lario. La b cinque ha un capitale sociale di 40mila euro e ha come amministratore unico l'ultimogenito Luigi Berlusconi. All'atto costitutivo hanno partecipato con il 16,6% delle quote Marina Berlusconi (con la holding Italiana quarta) e Piersilvio Berlusconi (con la holding Italiana quinta), mentre la holding Italiana quattordicesima (controllata invece pariteticamente dai figli di Veronica Lario: Luigi, Eleonora e Barbara) ha sottoscritto il restante 66,6% delle quote. L'oggetto della società è «l'assunzione di partecipazioni in altre società, non nei confronti del pubblico» e «concessione di finanziamenti a favore di partecipate»: obiettivi che potrà essere raggiunti compiendo «operazioni mobiliari e immobiliari»; inoltre per il trasferimento delle quote, gli attuali azionisti godono del diritto di prelazione. Tutte caratteristiche tipiche di una cassaforte familiare, quale appunto sarà la b cinque. In Fininvest (che controlla Mediaset e Mondadori) le partecipazioni tra i cinque figli sono divise nettamente: Marina e Piersilvio detengono separatamente il 7,6% a testa, mentre Eleonora, Barbara e Luigi - attraverso la holding quattordicesima - detengono il 21,4%. La maggioranza della società, il restante 63%, fa capo a Silvio Berlusconi.

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