Verdone respinto al seggio «Ci sono rimasto male»
Vera,mica di quelle virtuali generate via web per «punzecchiare» Nico Stumpo. Niente da fare, Carlo Verdone è stato uno dei potenziali elettori che non hanno potuto partecipare al turno di ballottaggio perché non avevano votato al primo turno. Il regista e attore si dice sì «dispiaciuto» ma spiega a Corriere Tv di non aver mai pensato di «dimettersi» da elettore Pd, come si deduceva da una sua intervista a un quotidiano. «M'è dispiaciuto, ma tutto qui», spiega Verdone confermando la propria «amarezza, perché avevo portato tutti i documenti: avevo un certificato medico, una carta d'imbarco perché venerdì presentavo "Posti in piedi in Paradiso" a Madrid». Insomma, «avevo tutte le giustificazioni possibili». Però, anche se «la segretaria del seggio è stata molto gentile, ha raccolto tutti i miei pezzetti di carta, mi ha detto "le daremo una risposta", alle undici e tre quarti di sera è arrivato un sms in cui si diceva che la federazione non riteneva opportuno farmi votare. Basta». «Certo - riconosce - uno ci rimane male, anche perché ero andato due volte a portare i documenti. Ho fatto tutto quel che mi si chiedeva, ma da qui a dire "non voto più Pd" - puntualizza - è da stupidi. Non l'ho mai detto». Passando invece all'analisi del voto, Verdone si dice «contento che abbia vinto Bersani, soprattutto per le sue dichiarazioni: ha detto "apriremo ai giovani, faremo cose nuove". Benissimo, sono perfettamente d'accordo: se prosegue su questa strada lo voto, se no è chiaro che non lo voto». Certo, quello di una celebrity è un nome che elettoralmente può pesare parecchio: «M'ha chiamato - conferma con un'espressione romanesca - 'sto mondo e quell'altro per sostenere l'uno o l'altro, ma io ho detto che voglio la mia privacy almeno quando vado a votare. Alla fine, le primarie sono state molto importanti per riavvicinare la gente alla politica, per ricominciare a appassionarla, visto che si era giustamente distaccata». Si puo' escludere, comunque, di vedere in futuro l'onorevole Verdone nella realtà, non sullo schermo: «Io in politica? No, mi è stato chiesto più di una volta ma non lo faccio perché non è quello il mio mestiere. Avrei sicuramente qualche carta - riconosce - ma penso di far meglio il mio lavoro, che conosco molto bene».