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E a Firenze i bersaniani scaricano il sindaco sul bilancio

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Ilprimo caso era esploso con una sentenza della Corte dei Conti depositata quattro giorni fa. Secondo i magistrati il Comune avrebbe «gravemente violato il patto di stabilità interno». Accuse alle quali in mattinata aveva risposto lo stesso Renzi: «Non c'è un problema di bilancio al Comune di Firenze». «Non abbiamo sforato il patto di bilancio - ha detto il sindaco - o meglio ancora no, anche se mi sarebbe tanto piaciuto, dico la verità», perché il patto «è la cosa più stupida: non posso mettere a posto le scuole perché ho il vincolo europeo». Renzi afferma che «la Corte dei Conti sezione controllo, non la sezione procura, ha sottolineato delle voci secondo le quali il modo di imputare le multe e concepire il contratto dei dipendenti va rivisto, sono due questioni che risalgono al 2006-07, ma le affrontiamo. Verificheremo come accontentare le considerazioni che vengono dai giudici». Nel pomeriggio, però, in Consiglio comunale si votava la delibera sull'assestamento di bilancio: l'approvazione dell'atto è arrivata ma risicata, sostenuta da una maggioranza di 16 voti favorevoli (Pd) a fronte di 10 contrari (Pdl, Fli, Sel, e due liste locali, una di destra, l'altra di sinistra). Sei gli astenuti: tra questi uno è l'ex ministro Valdo Spini, gli altri cinque sono i consiglieri del Pd schierati con Bersani che già altre volte hanno dimostrato con l'astensione il loro dissenso verso le decisioni della Giunta Renzi. «Questa manovra è servita a fronteggiare una contrazione di bilancio di impatto complessivo a 93milioni di euro cui abbiamo fatto fronte con riduzioni di spesa che non hanno toccato i servizi essenziali, con rinvii di impegni a successive annualità e ovviamente con gli incassi dell'Imu», ha difeso l'atto l'assessore al Bilancio, Alessandro Petretto,non convincendo però i bersaniani. «La città aspetta interventi puntuali tali da risolvere i problemi», ha detto la consigliera Stefania Collesei, segnalando come «il dimagrimento di 73 milioni nel piano degli investimenti non può non lasciar tracce», e ricordando che il bilancio comunale è «sotto l'occhio dei riflettori della Corte dei Conti». Critiche dai consiglieri del Pdl. «Sedici voti, a questo si è ridotta l'ormai ex maggioranza di centrosinistra a Palazzo Vecchio».

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