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Piano per salvare l'euro e spingere sull'integrazione degli Stati

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Chetestimonia quanto importante sia l'appuntamento di domani e venerdì quando, a Bruxelles, i leader europei dovranno necessariamente mettere in campo delle misure concrete per cercare di superare la crisi e favorire la crescita, evitando il crollo dell'Eurozona. Così ieri mattina, da Parigi, è arrivata la convocazione di un vertice dei mininistri delle Finanze di Francia, Italia, Spagna e Germania. Un incontro preparatorio in vista della due giorni, ma anche un'occasione per cercare di smussare le divergenze tra i principali governi dell'Unione. Per l'Italia, vista la fitta agenda del premier Mario Monti (che è anche titolare ad interim dell'Economia), era presente il viceministro Vittorio Grilli. Sul tavolo anche il rapporto, che il presidente del Consiglio Ue Herman Van Rompuy ha messo a punto con i colleghi della Commissione europea Josè Manuel Barroso, della Bce Mario Draghi e dell'Eurogruppo Jean Claude Juncker. Titolo: «Verso un'autentica Unione economica e monetaria». Nel testo in cui, con buona pace della cancelliera Angela Merkel, si apre all'ipotesi di Eurobond (ma solo come soluzione a medio termine nel contesto di un'unione di bilancio più integrata), vengono delineati i passi che l'Eurozona deve compiere per giungere a un livello più stretto di integrazione. Uno dei punti principali è la condivisione di sovranità sulle leggi di bilancio nazionali, che le autorità europee potranno modificare nel caso in cui alcuni paesi sforino i limiti di debito e deficit previsti. Altro mattoncino è un contesto finanziario integrato «per assicurare la stabilità finanziaria, in particolare dell'area euro, e minimizzare i costi dei fallimenti delle banche per i cittadini europei». Terzo elemento della «visione» per il consolidamento dell'Uem è «un contesto di politica economica integrata, che abbia meccanismi sufficienti per assicurare che le politiche nazionali ed europee promuovano crescita sostenibile, occupazione e competitività e siano compatibili con un agevole funzionamento dell'Uem». Infine, il quarto mattoncino prevede che sia assicurata «la necessaria legittimità democratica e la responsabilità del processo decisionale all'interno dell'Uem, sulla base di un esercizio congiunto di sovranità per le politiche comuni». I quattro tasselli «offrono un'architettura coerente e completa che dovrà essere introdotta nel prossimo decennio. Intanto le Borse soffrono ancora. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib perde l'1,11% e il Ftse All-Share lascia invece l'1,03%. Il Tesoro italiano ha collocato 2,991 miliardi di euro in Ctz con scadenza a maggio 2014, con un rendimento in rialzo al 4,712% rispetto al 4,04% dell'ultima analoga asta.

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