E Moody's taglia il rating a 28 banche iberiche
Inun giorno solo salgono a cinque su 17 i paesi dell'Eurozona costretti a ricorrere agli aiuti del fondo salvastati Efsf/Esm. Dopo Grecia, Irlanda e Portogallo, Moody's ha tagliato il rating di 28 banche spagnole sostenendo che vanno incontro a ulteriori perdite o che la capacità del governo di sostenerle si è ridotta. Il taglio va da uno a quattro livelli, a seconda degli istituti di credito. L'agenzia ha spiegato che la diminuita affidabilità di Madrid pesa anche sui profili creditizi delle banche. A tre giorni dal vertice che deve salvare la valuta unica, il governo di Madrid ha chiesto ufficialmente l'assistenza finanziaria per la ricapitalizzazione delle sue banche. Non sono state fatte cifre (per le audit la forbice è tra 51 e 62 miliardi di euro). Le definirà la troika Bce-Fmi-Eba che arriverà presto anche a Madrid per stabilire le condizioni, che - come sottolineato dal mister Euro Olli Rehn - saranno definite «nel giro di settimane» e non riguarderanno solo le banche da ricapitalizzare, ma anche «la supervisione ed i requisiti normativi» e la riforma dell'intero sistema finanziario spagnolo. Secondo Rehn l'intervento europeo restituirà fiducia nel sistema creditizio spagnolo, ma Moody's ha di nuovo fatto scattare la scure sul rating delle banche iberiche. Anche Nicosia ha lanciato il suo Sos all'Europa per le banche troppo compromesse con Atene. E mentre la Merkel gela chi punta sulla mutualizzazione del debito, monta il pessimismo sull'esito del vertice. La stessa presidente di turno dell'Ecofin, la danese Vestager, ha sottolineato che «si rischia un'altro summit lungo e noioso», dal quale si può solo «sperare» che «arrivino cose concrete». L'unica cosa concreta sembra essere il piano per l'Unione bancaria, al centro del colloquio riservato di ieri all'Eliseo tra il presidente Francois Hollande e Mario Draghi.