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Sale la tensione tra i leader dell'Eurozona in vista del Consiglio Ue di giovedì e venerdì prossimi.

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Eil marcato segno negativo della piazza di Milano è la cartina tornasole della difficile posizione in cui si trova il premier Monti. L'esito del vertice potrebbe segnare anche il futuro del governo tecnico. La maggioranza che lo sostiene è sempre più insofferente e si moltiplicano le voci di voto anticipato. Uno scenario che rischia di indebolire la posizione del premier al tavolo con i partner europei e rilanciare a livello internazionale l'immagine di un'Italia politicamente contrastata e quindi poco affidabile. Di queste problematiche e dell'importanza del vertice Ue, Monti ne ha parlato ieri con il presidente Napolitano. Nel colloquio al Quirinale insieme al ministro per le Politiche Europee, Enzo Moavero e al vice ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, il premier e il Capo dello Stato hanno fatto il punto sulla linea di lavoro che prevede sostegno alle politiche di rilancio della crescita economica insieme a quelle per il risanamento finanziario. Ma soprattutto c'è stata una riflessione sull'impatto che i risultati del Consiglio Ue potrebbero avere sugli equilibri politici nazionali. Da giorni si nota con apprensione il tentativo di molti esponenti politici di alzare l'asticella dei risultati che ci si attende dall'esecutivo a Bruxelles. Anche per questo oggi Monti vedrà Berlusconi e Alfano mentre con Casini ieri c'è stata una telefonata. A breve incontrerà anche Bersani. Un modo, ha spiegato al Capo dello Stato, per tastare il polso dei partiti, proprio nella settimana in cui la Camera vota le quattro fiducie al ddl di riforma del mercato del lavoro e si attende una mozione unitaria di sostegno all'esecutivo per il Consiglio Ue. Ma ieri c'è stata anche una telefonata tra Monti e il presidente americano, nella quale Obama ha ribadito che «segue con attenzione l'impegno del governo italiano per facilitare il consenso in Europa sulle politiche per la crescita e la stabilizzazione del mercato dei titoli di debito pubblico». Non solo. Obama ha chiesto al premier anche notizie «sull'evoluzione recente del dibattito politico in Italia riguardo all'euro e sull'impatto sull'opinione pubblica». E al ruolo centrale di Monti nel Consiglio Ue guarda anche la stampa estera. Il Financial Times, scrive che le speranze di salvare l'euro risiedono in Monti. «Nessuno è posizionato meglio per affrontare la Merkel» scrive e lo invita a «minacciare le dimissioni o addirittura un'uscita dell'Italia dall'euro per indurre Berlino a più miti consigli. Monti, scrive Munchau, «è intelligente ed eloquente, il suo Paese è il prossimo in linea per essere attaccato dai mercati. Una minaccia di dimissioni sarebbe credibile e spaventerebbe molta gente cosa ha da perdere? Il suo gradimento nei sondaggi è calato e sta perdendo il sostegno anche all'interno della coalizione. Solo dicendo la verità Monti può salvare il suo Paese e l'euro». Anche il Times esorta Monti ad «abbandonare la cautela» anche rischiando la poltrona, piuttosto che lasciarsi logorare fino ai tempi supplementari, per poi magari «perdere ai rigori». Il quotidiano inglese esorta il presidente del Consiglio a «sfidare i partiti che vogliono farlo cadere». L'alternativa, spiega, «è restare aggrappato e barcollare ai tempi supplementari per poi perdere ai rigori». Per il Times la partita non riguarda solo il nostro Paese ma la stessa Ue: «Dimenticata la Grecia, messa da parte la Spagna, il futuro dell'euro verrà deciso dall'Italia». Questo pressing il Cancelliere Merkel già se lo sente sul collo. Tant'è che ieri ha detto di temere che il vertice Ue si focalizzi su soluzioni «facili» alla crisi, parlando «troppo di tutti i possibili modi per condividere il debito, e troppo poco di riforme strutturali». Se quindi il Consiglio Ue non va caricato di eccessive aspettative, tantomeno bisogna aspettarsi dei risultati dall'incontro con il presidente francese Hollande. Il portavoce del Cancelliere, Steffen Seibert, ha detto che nella cena di domani ci sarà «uno scambio fra due paesi europei di particolare importanza, ma non si prenderà alcuna decisione». Prima dell'incontro la Merkel terrà un discorso sulla politica europea al parlamento tedesco.

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