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Soldi e immobili, Lusi scarica su Rutelli

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L'ex tesoriere della Margherita: «Investimenti per conto della corrente del leader»

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Eccolaqua la verità di Luigi Lusi. O meglio una parte di quella che l'ex tesoriere della Margherita avrebbe raccontato ieri ai magistrati durante l'interrogatorio di garanzia nel carcere di Rebibbia. Sette ore durante le quali il senatore avrebbe ripercorso puntualmente tutta la sua attività di tesoriere della Margherita. Precisando che, «dal 2001 al 2007» il controllo operato sui bilanci del partito era «regolare e rigoroso e riguardava una verifica accurata di tutte le entrate e le uscite». Poi, dal 2007 (ovvero da quando il partito si è sciolto), il controllo è diventato «solo formale e non riguardava le entrate e le uscite», dunque «era meno accurato». Lusi avrebbe ricordato il patto spartitorio 60-40, del quale aveva già parlato durante l'interrogatorio con i magistrati romani, ma avrebbe aggiunto «che tutti gli investimenti immobiliari» da lui fatti, tracciabili e riconducibili appunto alla sua persona «sono stati fatti per conto della corrente rutelliana e in virtù di un patto fiduciario con tale corrente per fare rientrare i soldi in questa maniera». Secondo quanto si è appreso, il senatore avrebbe anche ammesso che in questo meccanismo di gestione poco accurata dei bilanci pure lui si sarebbe appropriato di somme di denaro. Ma avrebbe più volte sottolineato che la stragrande maggioranza degli acquisti di immobili sono stati fatti proprio in virtù del patto con la corrente del'ex presidente Dl. Insomma, per dirla con le parole dei suoi avvocati difensori Luca Petrucci e Renato Archidiacono, «Lusi ha detto ai magistrati come funzionava il sistema». E ora «sarà la Procura a fare i dovuti riscontri. L'interrogatorio è stato completo, Lusi ha risposto a tutte le domande ed è sereno». Al gip Simonetta D'Alessandro, magistrato che aveva emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, Lusi ha consegnato anche una documentazione che si era portato direttamente a Rebibbia quando si è costituito. Ci sarebbero anche lettere e manoscritti di altri esponenti politici, ma gli avvocati dell'ex tesoriere non confermano né smentiscono. Intanto è slittata alla prossima settimana la presentazione dell'istanza di revoca della misura cautelare che i difensori, in un primo momento, avevano in animo di fare in giornata. In Procura, ovviamente, c'è massimo riserbo sull'esito dell'interrogatorio anche se fonti di piazzale Clodio affermano che «il quadro accusatorio si è rinforzato ed è stato corroborato da dettagli che ora dovranno essere esaminati». Il leader di Api contrattacca: «Se è vero che ha detto di aver concordato con 'corrente rutellianà le operazioni di ladrocinio a beneficio personale e dei suoi familiari, significa che Lusi vuol fare la fine di Igor Marini».A. D. M.

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