Monti a Merkel:rischio di saltare
Il premier oggi parlerà chiaro al Cancelliere tedesco: senza una svolta sulla crisi, la maggioranza potrebbe staccare la spina al governo
Èquesto lo scenario che il premier ha intenzione di far presente alla Merkel per convincerla a fare di più per risolvere la crisi del debito sovrano. La quadrilaterale di oggi (oltre al cancelliere saranno a Roma il presidente francese Hollande, il premier spagnolo Rajoy) sarà un appuntamento cruciale in vista del summit Ue del 28 e 29, che sarà preceduto dalle comunicazioni del premier al Parlamento. Il primo punto fermo della strategia italiana è quello della crescita. I temi sul tavolo sono noti: project bond, diverso uso dei fondi strutturali e del bilancio comunitario; potenziamento della Bei; diversa valutazione da parte di Bruxelles degli investimenti pubblici. Su questi punti Monti si attende «misure concrete» e date certe dal vertice dei Ventisette. Monti ha lanciato la proposta sull'uso dei fondi salva Stati per creare uno scudo in grado di tenere a freno gli spread. Il Financial Times Deutschland ha rivelato nuovi dettagli. Secondo il giornale tedesco, che cita «due fonti europee di alto livello», il professore avrebbe pensato non ad un acquisto diretto da parte dell'Efsf-Esm sul mercato secondario dei titoli, bensì ad un intervento della Bce per comprare i bond dei Paesi in difficoltà su mandato del fondo salva Stati, aggirando così le condizioni poste dai regolamenti previsti dai Fondi. Ma il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schauble ieri è stato tranchant: «Non abbiamo bisogno di discutere tutto il tempo di nuovi strumenti, dobbiamo agire». Poi ha precisato che l'acquisto di bond sul mercato secondario, in funzione anti spread, «è possibile», seguendo «le condizioni previste dal trattato» del fondo, che prevede «condizionalità» per i Paesi che vi fanno richiesta. Secondo la Commissione europea l'uso del fondo presuppone la stesura di un memorandum d'intesa, con relativi vincoli e impegni, redatto da Bruxelles con Bce e Fmi e accettato dal Paese beneficiario. Esattamente ciò che Monti non vuole: visto che, come ha detto pubblicamente, l'Italia non intende finire sotto il «tallone» della troika. Questo il clima in cui si svolgerà la quadrilaterale di oggi. E se non si riusciranno a smussare gli spigoli, difficilmente il vertice del 28 e 29 giugno a Bruxelles potrà essere all'altezza delle aspettative. Monti ha continuato a lavorare in questi giorni per una mediazione con la Merkel trovando una sponda in Hollande e potrebbe essere proprio la sua proposta sull'uso dell'Efsf prima e dell'Esm poi per l'acquisto dei bond, il terreno dal quale far partire la mediazione. Se fino a qualche settimana fa era Hollande a usare toni perentori con Berlino, adesso è Monti che preme. Il clima a Montecitorio è sempre più surriscaldato. Fra i deputati gira con insistenza l'ipotesi di una crisi a luglio e conseguente voto a ottobre. Boatos arrivati anche a Palazzo Chigi e che il professore, secondo fonti di maggioranza, è intenzionato a sottoporre all'attenzione dei colleghi europei, e di Frau Merkel in particolare, mandando un messaggio ben preciso: senza risultati concreti in Europa la rissosa maggioranza potrebbe abbandonarmi e allora per l'Eurozona sarebbero guai.