«Congeliamo il debito. Ora serve coraggio»
Inveceio rivendico la proposta della doppia moneta: La Destra ha fatto una direzione venti giorni fa a Subiaco anche su questi argomenti. Il punto è che l'euro ha reso schiavo il nostro popolo». Quindi lei vorrebbe affiancare la lira all'euro? «Sì, almeno a livello interno. Non ho una pregiudiziale per una moneta unica. Ma il problema è che è stata fatta soltanto quella». Se gli italiani potessero tornare indietro si terrebbero la lira? «Valuterebbero con molta più attenzione le conseguenze dell'euro». Ma non crede che sarebbe un disastro lasciare l'euro e tornare alla lira? «Perché non è stato un disastro passare dalla lira all'euro?». Sì, d'accordo. Ma ci sarebbe una svalutazione pazzesca. E il debito pubblico lieviterebbe. Davvero crede che sia possibile? «Abbiamo un debito pubblico di 1.940 miliardi di euro. Di questi, mille li dobbiamo a banche straniere. Io dico di congelarli». Cioè non pagare i soldi alle banche straniere? «Esatto. Come il marchese del Grillo di Alberto Sordi: "Nun te pago". La verità è che non ci facciamo rispettare». Colpa della Merkel e della sua austerità? «Sì ma anche l'Italia ha le sue responsabilità. È normale che ora Monti abbia la necessità di presentarsi al vertice di domani (oggi) con il sì a una riforma del lavoro che fa schifo? Ed è normale che le forze politiche l'approvino?». Per questo non si fida nemmeno della posizione di Berlusconi sull'euro? «Berlusconi non può dire che va considerata l'uscita dall'euro e poi vota a favore del governo Monti. Così dimostra che sono soltanto chiacchiere da bar». C'è anche un altro che ha una posizione critica nei confronti dell'euro, Beppe Grillo. Lei si è "ingrillito" o Grillo si è "storacizzato"? «Grillo dice le cose che legge sulla Rete. Aspetto di vedere le sue mobilitazioni politiche. Per ora sta dietro a un computer e fa comizi-show ma la politica si fa anche nelle piazze. Noi de La Destra ci stiamo spesso. Anzi in questi giorni stiamo aprendo nuove sezioni e organizzando molti eventi. I sondaggi ci premiano, ci danno più del 4%». Storace, ma lei si aspettava che Monti fosse così tedesco? «Non ho mai avuto dubbi che Herr Monti avrebbe fatto quello che ha fatto. Lo dicevo già molti mesi fa: non dobbiamo diventare una appendice della Germania». E invece... «Manca la classe dirigente. Uno come Craxi, in altri anni, ha fronteggiato la potenza americana. Dal canto suo Berlusconi ha cercato di fare tre cose che non gli hanno perdonato: i legami con la Libia, l'accordo con Putin sul gas e il sostegno a Finmeccanica. Queste prove di autonomia gliele hanno fatte pagare. E ora abbiamo Monti e Passera che non ci pensano nemmeno a far inarcare un sopracciglio alla Merkel».