Alemanno: basta ricatti, precettare i macchinisti
Il prefetto convoca Atac e sindacati. L'azienda studia il progetto dei treni senza conducente
Neltardo pomeriggio convoca nel suo studio l'ad di Atac Carlo Tosti e l'assessore Aurigemma, e passa al pugno duro: «Non cadremo nei ricatti dai macchinisti. Non possiamo accettare agitazioni senza regole che ricadono sulla pelle dei cittadini. Ho chiesto al prefetto la possibilità di precettarli. Chi violerà la precettazione compierà un reato». Il caos sulle linee B e B1 della metropolitana è divenuto intollerabile. Su 250 macchinisti, sono una sessantina quelli che protestano. Ieri è stata la giornata peggiore da quando è stata inaugurata la nuova linea B1, da Conca d'Oro a piazza Bologna. La metà dei treni non sono partiti. Centinaia di passeggeri sono rimasti intrappolati nei sotterranei con attese anche di 40 minuti. Qualcuno ha chiamato la polizia. Alemanno ha inviato un telegramma al prefetto: «Bisogna riportare il servizio alla normalità», individuando comportamenti contro la legge, da parte dei macchinisti, «tali da determinare una sua azione di precettazione». Il prefetto ha convocato per stamani alle 11,30 azienda e sindacati confederali. Alle 13 sarà la volta delle sigle minori. Se non si troverà un accordo, scatterà la precettazione. Aurigemma ritiene assurdo che questo «virus abbia contagiato solo la metro B». Il motivo della protesta è la mancata intesa sugli straordinari. L'Atac vuole mantenere i turni in base all'accordo del 2006. I sindacati vorrebbero il cosiddetto «turnone» che, compresi gli straordinari, arriverebbe a 10 ore. «Ci dicono che i turni sono massacranti. Abbiamo assunto altri 40 macchinisti per agevolare i turni e poi chiedono straordinari più lunghi - commenta Tosti - è paradossale». Ma quanto guadagna un macchinista? «Con straordinari anche 3.500 euro netti», spuiega Tosti. Alemanno, con una espressione decisa, dal suo ufficio in Campidoglio, lancia il contrattacco: «Sarà una battaglia che vinceremo». Atac, intanto, ha già commissionato uno studio per avere un giorno i treni «driverless», i convogli automatici senza conducente. «Ci stiamo lavorando», dice Tosti. I tempi saranno lunghi. Oggi va risolto il problema dei macchinisti rivoltosi. Sarà il prefetto a stabilire se si tratta di «sciopero bianco». L'ad di Atac non ha dubbi: «Rifiutano gli straordinari facendo saltare i turni e "scartano" i treni adducendo motivi futili». Ci sono episodi anche paradossali. «Oggi un macchinista ha scartato un treno dicendo che il suo vagone puzzava». I sindacati più battaglieri sono quelli minori, Usb e Sul. Alemanno dà atto ai confederali di essere stati collaborativi. I disagi si erano fatti sentire già una decina di giorni fa. L'apice si è raggiunto con l'apertura della B1. C'è chi ritiene che fosse preferibile ritardarne l'inaugurazione. Alemanno non è di questo avviso: «Se l'avessimo aperta a luglio avrebbero posticipato la protesta di un mese». Intanto è scattata la sanzione per l'addetto della sala di controllo che giovedì si è assentato 20 minuti mandando in tilt l'intera linea. Sarà sospeso alcuni giorni senza retribuzione. Lo scontro si fa duro. E oggi sarà un'altra giornata di passione: Atac prevede almeno il 20% dei treni in meno. Meglio l'autobus.