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In Grecia vince l'Europa

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Nea Dimokratia primo partito: «Ora governo degli europeisti»

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E,forse, anche una certa paura di un destino ignoto lontano dall'euro e dall'Europa. Che sarà anche una sovrastruttura ingombrante e soffocante, ma è pur sempre un porto sicuro. Alla fine i cittadini greci hanno deciso di mettersi nella mani dei moderati di centrodestra di Nea Dimokratia (Nd) guidati da Antonis Samaras e delle forze più europeiste. Certo l'idea della rottura, di un ritorno al passato, li ha stuzzicati. In molti (praticamente il 40%), hanno comunque deciso di rifugiarsi nell'astensionismo. Ma lo scenario uscito dal voto di ieri è profondamente diverso da quello del 6 maggio scorso. Quando l'estrema frammentazione e l'impossibilità di portare a sintesi interessi contrapposti, aveva costretto ad un ritorno alle urne. Ora la Grecia guarda con più fiducia al futuro. E con lei tira un sospiro di sollievo anche il resto del Vecchio Continente e, probabilmente, del mondo. Non ha tutti i torti il vincitore Samaras quando, a caldo, commenta: «Oggi i greci hanno scelto di restare legati all'Europa. Questa è una vittoria per tutta l'Europa». Quindi l'appello alle altre forze politiche: «Chiedo a tutti i partiti che hanno lo stesso obiettivo, tenere la Grecia in Europa, di unirsi per formare un governo solido, per superare la crisi. Rispetteremo le nostre firme e gli impegni presi dalla Grecia e lavoreremo per far uscire il Paese dalla crisi. Non si mette in alcun dubbio l'appartenenza della Grecia all'Europa». A questo punto la parola passa al pallottoliere. Nd, infatti, dovrebbe ottenere intorno ai 130 seggi parlamentari. Un accordo con il Pasok di Evanghelos Venizelos (34) basterebbe per garantirsi la maggioranza assoluta. Ma lo stesso Venizelos avrebbe avanzato l'idea di aprire le porte anche a Syriza che, dati alla mano, è comunque il secondo partito con il 26% dei consensi e ben 70 seggi. Una richiesta che, però, sarebbe più che altro un tentativo di alzare la posta in gioco per ottenere ministeri di peso al tavolo delle trattative. Anche perché Alexis Tsipras, il giovane leader delle sinistra radicale, dopo aver riconosciuto la vittoria degli avversarsi ed essersi congratulato, ha già fatto sapere di non essere interessato all'argomento. «Il risultato elettorale è un successo per noi perché abbiamo avuto contro forze interne alla Grecia e forze esterne - ha commentato -. Syriza è un partito che si batte contro il memorandum. Parlando al tefono con Samaras, gli ho detto che in base ai risultati odierni egli è libero di formare il governo che riterrà più opportuno per il Paese. Noi saremo presenti come opposizione. E siamo anche sicuri che la validità e la giustizia delle nostre posizioni sarà confermata dai futuri sviluppi. Lunedì (oggi ndr) ad ogni modo tutto cambierà e per la Grecia sarà un nuovo giorno». La speranza di tutti è che sia anche un «buon» giorno.

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