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Rutelli scioglie la Margherita Ma lo «scandalo Lusi» resta

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Polemiche Assemblea conclusiva a porte chiuse. Parisi accusa di golpe e se ne va. L'ex sindaco al Pd: «Anche loro si sono fidati del tesoriere»

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Delpartito, nato nel 2000, resta ormai solo lo scandalo Lusi, storia di malversazioni di cui sará la magistratura a dover scrivere l'epilogo. Si è chiusa così, ieri, tra veleni, liti e sospetti incrociati l'ultima assemblea del partito di cui fu leader Francesco Rutelli. I lavori dell'assemblea si sono infatti svolti a porte chiuse, dopo un voto praticamente unanime che ha detto no alla richiesta di aprirli alla stampa. Una scelta che Rutelli in pubblico ha contestato, ma che, essendo stata presa dall'organo sovrano, è stata incontrovertibile. Rutelli, leader dell'Api, ma contemporaneamente presidente «per caso» della Margherita, ha chiesto e ottenuto di chiudere la «vicenda Margherita», separando le responsabilità politiche collettive da quelle individuali dell'ex amministratore del partito Luigi Lusi. Con l'impegno che a titolo di risarcimento morale degli italiani tutti i fondi residui del finanziamento pubblico verranno girati allo Stato, compresi gli indennizzi che il tribunale riconoscerà alla Margherita per le pene mediatiche e morali patite. Nel suo il leader dell'Api ha ribadito con forza la sua «assoluta estraneità» alle ruberie del senatore, chiedendo scusa agli italiani per gli «errori in vigilando». Non è mancata una frecciatina al Pd, quando ha ricordato che nei confronti di Lusi anche i democratici di Bersani «hanno avuto un totale affidamento politico». L'assemblea federale ha condiviso le proposte del suo ex leader, ma ha dovuto fare i conti con una minoranza molto agguerrita animata da Arturo Parisi. L'esponente del Pd ha accusato Rutelli di golpe perché avrebbe soffocato il dibattito interno. Ma l'ex vicepresidente del consiglio ha avuto facile gioco nel sottolineare che i «colpi di Stato non si fanno quando si possiede una maggioranza così schiacciante». Pierluigi Castagnetti nelle votazioni si è astenuto, senza però condividere la battaglia «frontale» di Parisi. Ai giornalisti ha spiegato che avrebbe preferito «una conclusione più limpida e meno tombale». Ma c'è il sospetto che qualcuno, oltre a Lusi, abbia beneficiato in qualche modo dei soldi degli elettori? «Nessuno in assemblea - è stata la risposta - ha sollevato questa ipotesi». Per la Margherita che non c'è più è un vero sollievo. Per Rutelli, che ha sempre rivendicato con forza la sua estraneità, anche.

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