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Anche l'ippica finisce a dieta

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Comeun pugile che non trovi più davanti l'avversario. L'Unione Nazionale Incremento Razze Equine (UNIRE) tenne l'assemblea costituente nella Roma di metà agosto 1932, presidente il barone Luigi Ajroldi di Robbiate, noto dirigente ippico. Scopo proteggere, allevare, organizzare il capitale agricolo e sportivo che da sempre sono gli equini in Italia. Il momento migliore è durato fino agli Anni '70 con ippica ed equitazione prime al mondo. Nel galoppo i campioni di Federico Tesio (tra cui Ribot), nel trotto il formidabile Mistero vincitore del Gran Prix d'Amerique, nel salto ostacoli i successi di Alessandro Bettoni e dei fratelli D'Inzeo. Nel 1946 divenne commissario straordinario Guido Berardelli che ne rafforzò l'operatività. La recente crisi dell'ippica (gli scioperi 2008 e 2012) hanno fatto dell'Unire – dal 2011 ASSI (Agenzia per lo Sviluppo del Settore Ippico) - il puntaspilli delle rivendicazioni di categorie e ippodromi. Mercoledì c'era stata l'audizione del commissario Varrone e del segretario Ruffo alla Commissione Agricoltura sulle misure anticrisi adottate dall'ASSI, ma il Governo ha tagliato corto inserendo tutto nella spending-review. ASSI soppressa con competenze divise fra le Politiche Agricole (corse e allevamento, il ministro Catania è stato un ippico) e neo Agenzia Dogane e Monopoli (scommesse, giù in un anno del 38%) che assorbirà pure AAMS. Enr. Ton.

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