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Nuovo record per il debito pubblico:sale a 1.948,58 miliardi

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Èquanto si legge nel Supplemento al Bollettino statistico della Banca d'Italia dedicato alla Finanza pubblica. Il debito risulta in aumento, rispetto alla fine del 2011, di 50,709 miliardi di euro. Lieve aumento per le entrate tributarie che nei primi quattro mesi del 2012 si sono attestate a quota 111,295 miliardi di euro (+0,2%) rispetto ai 111,056 miliardi dello stesso periodo del 2011. Nel solo mese di aprile 2012 gli incassi dell'erario sono stati di 28,127 miliardi di euro, in aumento del 2,4% rispetto ai 27,465 miliardi di aprile 2011. E dalla Bce arriva l'allarme sulla crescita economica che nell'Eurozona «resta debole». Non solo, «l'accresciuta incertezza grava sul clima di fiducia, dando luogo a maggiori rischi al ribasso per le prospettive economiche». L'Eurotower parla di un ulteriore acuirsi delle tensioni in diversi mercati finanziari dell'area e la loro potenziale propagazione all'economia reale nonchè «la possibilità di nuovi rincari delle materie prime nel medio periodo». Nelle sue previsioni, la Bce punta il dito contro le «tensioni persistenti in alcuni mercati del debito sovrano dell'area» e il loro «impatto sulle condizioni di credito», nonchè il «processo di aggiustamento dei bilanci nel settore finanziario e non finanziario e dall'elevata disoccupazione». Da qui, l'invito rivolto ai paesi dell'area a «proseguire gli sforzi per il ripristino di finanze pubbliche solide e il recupero di competitività». «Diversi Paesi dell'area Euro registrano squilibri eccessivi, che devono essere corretti», prosegue la Bce, «a tal fine, riforme di ampia portata nei settori finanziario, del lavoro e dei beni e servizi contribuiranno a promuovere una crescita sostenibile». Pesante il giudizio di Francoforte sull'Italia, «il paese dell'Eurozona, insieme ai Paesi Bassi, che nell'ultimo decennio ha registrato il maggior deterioramento delle prospettive di crescita di lungo termine». Inoltre, si sottolinea, gli obiettivi di bilancio attuali dell'Italia sono «considerevolmente più ambiziosi di quelli presentati nel programma di stabilità dello scorso anno». Critiche all'Italia vengono anche dal Wall Street Journal che scrive: Mario Monti vuole la crescita, ma non riesce a far passare le misure per sostenerla. Il primo ministro spera nel prossimo summit europeo della fine del mese, ma i problemi dell'Italia non saranno risolti da nessun auspicata abbuffata keynesiana, anche se la Germania potesse permettersi, e volesse accettare, di finanziarla».

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