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Montezemolo: «La crescita non la porta la cicogna»

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Attacco alla politica: «Ora c'è bisogno di fare squadra»

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Sonole parole, allarmate, sulla crisi che non sembra voler mollare la presa sul nostro Paese, del presidente di Italiafutura, Luca Cordero di Montezemolo, che ieri è intervenuto al convegno «Come Internet crea lavoro, come potrebbe crearne di più» organizzato da Crescita digitale e dalla sua Fondazione in collaborazione con Google. Il presidente della Ferrari non è stato tenero con il governo. «In Italia – ha attaccato – c'è tanto da fare, ma la crescita non la porta la cicogna e lo dico con tutto il rispetto per chi guida questo Paese. La crescita non la si fa con le dichiarazioni o le tavole rotonde ma con le azioni. Soprattutto non dobbiamo fare le cose all'italiana». Quindi niente incentivi a pioggia: «Meno intermediazione politica c'è meglio è». Poi Montezemolo è tornato sulla crisi del nostro Paese. «Ora più che mai bisogna fare squadra – ha spiegato – il crinale della crisi dell'euro e la recessione in Italia rendono necessario che ognuno di noi dia un contributo per tenere unito il Paese e soprattutto che faccia gli interessi generali mettendo da parte gli interessi di bottega. Tutti insieme pensiamo al bene comune e soprattutto ad avere unità d'intenti». «L'Italia – ha aggiunto il presidente della Ferrari – ha un potenziale di crescita enorme ma se ci confrontiamo con i numeri vediamo che siamo agli ultimi posti tra i Paesi avanzati d'Europa e questo non ci piace. La crescita non si fa con le parole ma con fatti e decisioni concrete. E io, ad esempio sull'occupazione, non ho ancora sentito parole concrete». «Non possiamo essere un Paese in cui i figli di operai, per il 37%, muoiono figli di operai – ha proseguito – Non ho ancora sentito proposte concrete per l'occupazione dei giovani. Un Paese come il nostro, con tutta la sua potenzialità, non merita di stare agli ultimi posti delle classifiche di crescita del settore tecnologico. Un Paese che non investe in ricerca, scuola e università è un Paese che non ha futuro. Noi, con Italia Futura parliamo di ricerca e sviluppo, poi ci attaccano dicendo che vogliamo fare politica. Ma la politica non è questo?». Montezemolo, che è anche presidente di Ntc, il Consorzio che ha messo in circolazione il primo treno privato ad alta velocità, Italo, è intervenuto anche sulla polemica per le sbarre messe alla stazione Ostiense attorno al binario dove fermano i nuovi convogli. «Quell'assurda "gabbia" – ha protestato – danneggia i viaggiatori più che noi e copre di ridicolo chi parla di vera concorrenza o di liberalizzazioni». «Quelle sbarre sono il triste emblema di chi cerca di investire in Italia», dove, ha aggiunto, «si continua tanto a parlare di crescita del Paese e si tollerano senza intervenire ostacoli alla concorrenza come questi». Pa. Zap.

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