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Adesso sembra essersene accorto anche Mario Monti: «Non bisogna creare deficit, ma l'austerità non è sostenibile nel lungo periodo».

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Econ lui ha affrontato ancora quei temi «caldi» che non avevano trovato spazio nel suo discorso a Montecitorio. Come per esempio la riforma del mercato del lavoro. «In Italia – ha spiegato il premier alla platea tedesca – abbiamo un mercato del lavoro troppo protetto per gli occupati e non protetto e impenetrabile per i giovani». Il tema principale è sempre lo stesso, come uscire dalla palude della recessione. E Monti per l'ennesima volta ha ripetuto che il suo governo approverà una serie di provvedimenti che favoriranno lo sviluppo, perché «la disciplina fiscale e la crescita devono procedere di pari passo». Per questo il premier dalla Germania ha rassicurato gli italiani: non ci sarà una nuova manovra. Sui conti pubblici, ha spiegato, «abbiamo fatto un po' di più di una manutenzione, ma un pesantissimo intervento. Non occorrerà una seconda manovra quest'anno ma l'azione di disciplina di conti pubblici dovrà procedere». E in questo quadro si inserisce anche la vendita di una parte del patrimonio immobiliare dello Stato. «Non solo non escludiamo la cessione di quote dell'attivo del settore pubblico – ha sottolineato Monti – ma la stiamo preparando come abbiamo già annunciato e presto seguiranno degli atti concreti: abbiamo predisposto dei veicoli, fondi immobiliari e mobiliari attraverso i quali convogliare in vista di cessioni attività mobiliari e immobiliari del settore pubblico, prevalentemente a livello regionale e comunale». Monti si è poi concesso anche un piccolo sfogo contro la Germania: «Il sistema italiano non è fragile: ha degli aspetti più fragili di altri sistemi e in particolare l'alto debito pubblico, ma ha anche aspetti più solidi di altri paesi. Non sarei sicuro ad esempio fra quale dei due sistemi bancari, quello tedesco o quello italiano, sia più solido tenuto conto di tutti gli elementi che vanno tenuti in considerazione». Nel suo discorso in mattinata alla Camera, durato poco più di mezz'ora, il premier aveva spiegato che la situazione dell'Italia è «rafforzata» rispetto a qualche mese fa e consente di essere «sereni». Da parte loro i partiti devono però accelerare in Parlamento sulle riforme. Intanto oggi è in programma a Roma l'incontro con il presidente francese Francois Hollande. Pa. Zap.

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