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Nomadi poveri ma Paperoni alle Poste

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Sequestrati a una bosniaca titoli di credito, libretti e soldi per 750 mila euro

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Poverinomadi. Abitano nei container. Con acqua luce e gas a spese nostre. Eppure viaggiano in suv, Mercedes Ml o Audi Q7, Porsche Cayenne e Hummer, 32 auto di lusso parcheggiate davanti alle roulotte nel campo di via Candoni a febbraio. Ieri mattina, invece, in quello di via Salone una donna bosniaca di 58 anni è addirittura risultata intestataria di un tesoretto, scoperto dalla Polizia locale di Roma Capitale: 650 mila euro in titoli di credito postali, oltre a libretti con 60 mila euro. E nel corso della stessa perquisizione portata avanti dagli agenti dei gruppi Sicurezza pubblica ed emergenziale di 5 gruppi (VI, VIII, IX, XII e XIII) sono stati trovati anche 30mila euro sonanti. Il blitz nel campo nomadi al Collatino è avvenuto ieri mattina all'alba. Ordinato dalla Procura di Velletri, che indaga dopo una serie di furti a casa di poliziotti, dove erano state rubate anche pistole. Ma per ora, a via di Salone, sono state rinvenute un paio di manette. Ottanta gli agenti entrati in azione, coordinati dal vicecomandante del Corpo Antonio Di Maggio, e dal comandante del XII gruppo Mario De Sclavis. Sei le persone, denunciate a piede libero, condotte negli Uffici della municipale per accertamenti. Sono membri della stessa famiglia, presente sul territorio dagli anni '80, e regolarizzata. Sono stati sequestrati tre libretti al portatore per un valore di 60mila euro, intestati alla donna bosniaca a cui erano intestati anche i titoli postali: alcuni da 400mila euro, sono stati investiti nel 2008 con scadenza nel 2014, e altri da 250mila euro investiti nel 2011 con scadenza nel 2017. Proseguono le indagini per accertare la provenienza del denaro. Del sequestro è stato ufficialmente informato l'ufficio centrale delle Poste di piazza San Silvestro. Nel campo di via Salone sono stati sequestrati numerosi alimenti deperibili, venduti abusivamente, donati alle suore di Madre Teresa di Calcutta di via dell'Archeologia, a Tor Bella Monaca, e a un centro anziani di Torrenova. «È sin dal primo giorno che abbiamo richiesto che le forze dell'ordine controllassero costantemente e capillarmente le situazioni a rischio - ha commentato il sindaco di Roma Gianni Alemanno - Solo in questo modo si possono tutelare le persone oneste che vogliono lavorare e integrarsi e colpire duramente chi utilizza mezzi illeciti per vivere». E il numero due del Campidoglio il vicesindaco Sveva Belviso ha annunciato che saranno presi seri provvedimenti, come l'espulsione: «Confermiamo la vocazione di Roma all'accoglienza e alla solidarietà - ha spiegato - ma ribadiamo fermezza e intransigenza verso chi sfrutta l'amministrazione e i suoi luoghi sociali per compiere azioni poco trasparenti danneggiando, di fatto, anche coloro i quali da tempo hanno intrapreso percorsi di autonomia lavorativa e di legalità».

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