di Camilla Conti «Consentendo ai mercati di attaccare e colpire impunemente un Paese dietro l'altro si dimostra che l'Europa non esiste.
Cosìscriveva ieri in prima pagina il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, in un editoriale intitolato «Schnell, Frau Merkel» (Faccia presto, signora Merkel). Un appello autorevole e necessario, perché ora più che mai serve dare un messaggio forte ai mercati: l'Europa esiste, non salta. Appello su cui è passata sopra come un panzer tedesco la francese Christine Lagarde, direttore generale del Fondo Monetario Internazionale. Quando parla lei, nelle sale operative fanno gli scongiuri. E ieri la Cassandra dall'erre moscia ha addirittura rilasciato una lunga intervista alla Cnn: «Un'azione per salvare l'euro è necessaria in meno di tre mesi», ha tuonato rispondendo al finanziere George Soros secondo il quale «le autorità europee hanno un margine di tre mesi per correggere i propri errori e invertire l'attuale inerzia». Poi ha spronato i governi dell'Ue a continuare nel risanamento dei conti pubblici «gradualmente e in modo fermo». Quanto alla Grecia, ha chiesto un intervento contro l'evasione senza però sbilanciarsi su una possibile uscita di Atene dalla moneta unica. «Sarà una questione di volontà politica». Nel corso dell'intervista la Lagarde ha infine dato la sua valutazione sulla cancelliera tedesca Angela Merkel, una «leader forte e una donna coraggiosa» in un mondo dominato da uomini. Del resto le due signore dell'economia, in questo momento le due donne potenti del mondo, si danno del tu e si mandano spesso sms. L'ultimo Natale si sono anche scambiate dei regalini: un ciondolo di Hermès per il Cancelliere, Beethoven suonato dalla Filarmonica di Berlino per il direttore del Fondo monetario. Eppure, a parte l'età (56 la Lagarde, 58 la Merkel), hanno storie personali e aspetto completamente diversi. Frau Angela, ex professoressa di fisica con dottorato in chimica quantistica, ha il look da massaia ed è figlia di un pastore protestante nella Germania comunista. Di tutt'altro stile, madame Fmi. La francese che ha preso il posto al vertice del Fondo monetario internazionale di un altro francese, Dominique Strauss-Kahn (fatto fuori da una donna), in realtà non è un'economista. Figlia di professori universitari, nata nel giorno di Capodanno a Parigi, ma cresciuta a Le Havre, Christine Madeleine Odette (Lagarde è il nome del primo marito dal quale ha divorziato) si è laureata in legge all'Università di Paris X-Nanterre. Solo nel 2007 diviene l'apprezzato ministro dell'Economia del governo Sarkozy. Ma non ne fa un complesso: «In fondo, l'Fmi ha oltre un migliaio di esperti in economia. E molti elementi dell'economia si intrecciano col diritto che è il mio campo», ha detto una volta. In patria viene definita L'Américaine perché fin da ragazza mostrava un'inclinazione per gli Stati Uniti: ha studiato in un college del Maryland, e dopo la laurea ha fatto l'assistente al Congresso del deputato William Cohen, futuro capo del Pentagono sotto Bill Clinton. Esperienza che le è servita per essere assunta, negli anni '80, dallo studio legale di Chicago Baker&McKenzie, prima donna ad essere nominata nel cda. Dame de fer, instancabile. «A Cannes, durante l'ultimo G-20, avevamo una riunione alle 9 del mattino ed eravamo tutti quanti reduci da una notte praticamente in bianco. La riunione ovviamente iniziò in ritardo, anche se Sarkozy ed altri furono puntuali. Obama invece si fece attendere. Ma conosco solo due categorie di persone capaci di presentarsi freschi come delle rose anche in queste situazioni: gli italiani e Madame Lagarde», ha ricordato a Le Monde il suo factotum di fiducia, l'anglo-iraniano Reza Moghadam. Il segreto di tanta energia sarebbero gli M&M's che Madame pare porti sempre in borsa. E la pratica sportiva visto che Christine è stata campionessa di nuoto sincronizzato e ora è appassionata di yoga. Zero alcol, zero sigarette. Vizio sì, per la moda (Chanel, Ventilo, Austin Reed in particolare) e per l'high tech. Con l'iPhone riprende tutto, dai convegni alla vita privata (ha due figli nati dal primo marito e da cinque anni è legata a un imprenditore marsigliese, Xavier Giocanti). Così vicine e così lontane, Frau Merkel e Madame Lagarde. Anche sulla ricetta per l'Europa. Per Berlino, quello che si doveva fare è stato fatto e ora, tocca ai singoli Stati. Per il Fmi, l'Europa è sull'orlo del baratro. Sarà anche che il Fondo è abituato a gestire in prima persona gli interventi, mentre in Europa ha dovuto fare i conti con i panzer tedeschi. L'Americaine Lagarde sa bene che i tempi di Merkozy sono ormai tramontati e che fra un anno in Germania si vota. Ma nel frattempo potrebbe saltare l'Europa.