Ma a Madrid è caos
StampaI giornali si dividono sugli aiuti El Pais:tragedia evitata. Ma sale la tensione
Unastampa sotto shock che si divide, tra le testate che risaltano le condizioni favorevoli del piano di aiuti e quelle che, invece, sottolineano la gravit della situazione. El Pais titolava «Salvataggio della Spagna», sottolineando che con l'aiuto si è evitata «una tragedia» che avrebbe messo in pericolo l'esistenza della moneta unica. El Mundo ha optato invece per «Salvataggio senza umiliazione», parlando di un aiuto «salva banca». Ma in una colonna d'opinione ha puntato il dito contro «cinque responsabili che devono essere messi in discussione»: il precedente Governo Zapatero, quello attuale di Rajoy, i baroni che amministrano le regioni, l'ex governatore del Banco de Espa¤a e i rappresentanti del settore bancario. Sulla banca si concentra anche La Vanguardia: «Salvataggio delle banche», titola il quotidiano catalano, mentre dalla stessa regione El Periodico riporta, a grandi lettere, la cifra dell'aiuto europeo: «100 miliardi», si legge sulla prima pagina del giornale progressista. Che gli aiuti sia mirati al settore bancario lo sottolinea la stampa economica: il quotidiano Expansion scrive che «La Spagna chiede aiuti per il settore bancario», precisando nell'editoriale che «L'Europa spinge la Spagna a chiedere un aiuto». La stampa più vicina al Governo, come ABC, si esprime in linea con le parole utilizzate dal ministro dell'Economia in conferenza stampa, senza mai citare la parola salvataggio: «L'Europa finanza il settore bancario senza imporre le sue condizioni alla Spagna». «Non è un salvataggio», aggiunge e, in un editoriale, sottolinea le doti di una Europa che «non è un continente, ma è un contenuto ed un progetto». La Razon, giornale di riferimento della destra, propone un'immagine calcistica: un portiere vestito con la maglia della nazionale che difende una porta che ha la forma della bandiera spagnola, titolando: «La Spagna evita il salvataggio». L'economia occupa anche le prime pagine della stampa sportiva: «La Roja, al salvataggio», titola il quotidiano AS. Marca, invece, opta per un «Forza Espana» a pagina intera seguito da: «La Roja, al salvataggio: questo Paese ha bisogno di un po' di felicità». Un sondaggio d'opinione pubblicato sul quotidiano spagnolo La Razon ha mostrato che quasi l'80 per cento degli spagnoli vorrebbe Iker Casillas e compagni passare alla storia diventando la prima squadra nazionale a vincere consecutivamente tre tornei importanti. Tuttavia, il sondaggio ha anche dimostrato che gli spagnoli in questo momento sono ancora più concentrati sulla crisi economica che sul calcio, con il 76 per cento di loro che preferirebbe vedere scendere lo spread, piuttosto che vincere Euro 2012. Sui giornali largo spazio anche alla tensione sociale in aumento. Gli indignados spagnoli una settimana fa hanno messo in scena una protesta nel cuore finanziario di Madrid. Nel Paese l'aria è pesante. Lo dicono i numeri - uno spagnolo su quattro senza lavoro - e lo dice la paura di un popolo che cerca di mettere in salvo i suoi risparmi. E che ha ritirato dai conti correnti, solo nel mese di maggio, 66 miliardi, un terzo dei quali prelevati direttamente dai cittadini. E diretti a conti o prestiti all'estero per un ammontare che, solo negli ultimi nove mesi, ha raggiunto i 220 miliardi di euro. Dei tempi della Spagna del miracolo economico, nelle strade di Madrid, così come in quelle di Barcellona, Valencia e le altre principali città del paese, sembra non esserci più traccia. Lo dimostrano i tanti cartelli vendesi e gli annunci di case e immobili a prezzi stracciati.Conseguenza di quella bolla immobiliare che ha messo in ginocchio il paese, lasciandolo con il 24,4% dei suoi abitanti senza un lavoro, con 159 sfratti al giorno per mancato pagamento dei mutui contratti ai tempi dell'abbondanza e 3 milioni di case vuote. All'ombra della profonda crisi di Bankia, l'istituto bancario che ha chiesto al governo spagnolo un'iniezione di 23 miliardi di euro. Una richiesta che ha scatenato l'ira degli spagnoli: «Bisogna salvare le persone, non le banche», è uno dei principali slogan che risuona nelle proteste degli indignados. E venerdì scorso un centinaio di persone ha fatto irruzione, di sorpresa, nella sede centrale di Bankia a Madrid. Persone che hanno in comune il fatto di essere vittime degli sfratti legati alla debacle dell'istituto: solo nella capitale l'80% delle procedure degli sfratti è firmato da Bankia. E alludendo alla nazionalizzazione - recentemente decisa da Madrid per salvare in extremis la situazione - gli attivisti hanno gridato: «Bankia nostra». Un gioco di parole su cui ha ironizzato qualche giorno fa anche The Economist: «Che gli piaccia o no, ormai ogni spagnolo è un bankero».