L'Italia del calcio avanti a testa alta
Per gli azzurri ottimo pareggio all'esordio contro i campioni in carica Vantaggio di Di Natale, poi dopo 4 minuti il pareggio degli spagnoli
Gliazzurri partono col piede giusto pareggiando all'esordio contro i campioni in carica della Spagna. In testa al girone è balzata la Croazia, ma il punto di ieri fa bene soprattutto agli Azzurri. A Danzica finisce uno a uno, con la selezione di Prandelli gioca a calcio, è sempre in partita pur soffrendo lo spessore di un avversario di grandissima qualità. De Rossi ci mette il cuore, fa capire che anche da difensore non scherza, guidando da veterano l'intero reparto arretrato: sarà di gran lunga il migliore dei suoi. L'Italia gioca con coraggio, appena può riparte. Pirlo impegna Casillas su punizione. La squadra di Prandelli mette in campo testa e cuore: in difesa e a centrocampo non si sbaglia nulla. Qualche problema in più in attacco dove Cassano fa fatica a entrare in partita. Meglio di lui Balotelli, che si mette al servizio dei compagni arretrando fin oltre la metà campo. Alla mezz'ora ci prova Iniesta, con un sinistro al volo bloccato da Buffon. Quando il giocatore del Barcellona si illumina, il pericolo è in agguato. L'arbitro ungherese Kassai dirige all'inglese, almeno in avvio gli italiani possono beneficiarne effettuando qualche intervento più energico. Allo scadere Xavi trova Iniesta che controlla e batte in una frazione di secondo: Buffon è fuori posizione, la palla sfiora la traversa. L'Italia replica con Thiago Motta, Casillas respinge il colpo di testa dell'azzurro. Nella ripresa lo spartito non cambia. La manovra della Spagna è una lenta cantilena, una nenia prodotta dal flauto di un incantatore di serpenti. Ma gli azzurri non si fanno incantare, neanche quando l'avversario cerca di piazzare l'acuto. Fabregas impegna Buffon, poi serve Iniesta che con un sinistro in diagonale trova ancora pronto il portiere azzurro. Dall'altra parte Balotelli è tanto bravo nel rubare il pallone a Sergio Ramos, quanto sciagurato nel gestirlo ignorando Cassano. Prandelli lo richiama immediatamente in panchina per lasciar spazio a Di Natale. In difesa De Rossi continua a giganteggiare, prima fermando Silva, poi intercettando un pericolosissimo taglio verso lo stesso attaccante. Dopo un'ora di gioco l'Italia sbocca il risultato. Pirlo sale in cattedra, salta in velocità il blocco di due avversari e innesca Di Natale che, solo davanti a Casillas, lo fulmina con un diagonale chirurgico. Le Furie Rosse trovano il pareggio immediatamente con Fabregas che - ben imbeccato da Silva - prende il tempo a Giaccherini e mette dentro. Esce Cassano, entra Giovinco. Ora la partita è aperta, le due squadre si allungano, ci sono maggiori spazi. Iniesta appare inesauribile, dall'altra parte Navas strapazza Giaccherini. Jordi Alba ha sul sinistro la palla giusta, ma la mira lascia a desiderare. Entra anche Torres. L'Italia soffre, Buffon salva i suoi con un intervento tempestivo con i piedi che frena la corsa verso la gloria del centravanti spagnolo. Al 76' Giovinco trova Di Natale nel cuore dell'area: occasione clamorosa, tiro fuori bersaglio. La partita si incattivisce: Chiellini, Arbeloa e Torres vengono ammoniti. L'Italia va in riserva, sbanda: le energie sono finite. Torres ha l'occasione per matare gli azzurri, ma il suo pallonetto finisce sopra la traversa. Marchisio, a due minuti dal termine, con una percussione crea dal nulla un'occasione che lui stesso getta alle ortiche. Altri cinque minuti di sofferenza, poi tutti sotto la doccia: l'Italia c'è. Bella, concreta, propositiva.