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Ue in soccorso della Spagna pronti 100 miliardi per le banche

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Vertice dell'Eurogruppo. Madrid:non è un salvataggio È un prestito a condizioni più favorevoli del mercato

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Iministri delle finanze dell'Eurozona riuniti in una teleconferenza straordinaria, si sono impegnati ad aiuti fino a 100 miliardi di euro per la ricapitalizzazione delle banche spagnole. Il Fondo Monetario internazionale avrà un ruolo di sorveglianza. Gli aiuti per le banche arriveranno dall'Efsf e dall'Esm (quest'ultimo dovrebbe entrare in vigore nelle prossime settimane) attraverso finanziamenti cash e titoli di Stato. Il meccanismo è inedito in quanto i fondi sono destinati esclusivamente al risanamento del sistema bancario. Le condizioni per la concessione degli aiuti sono strettamente collegate alla riforma del sistema bancario spagnolo, in particolare per quanto riguarda la vigilanza. Ma si chiederà a Madrid anche di intervenire sui gravi squilibri macroeconomici confermati dalla Commissione europea nelle settimane scorse. Si tratta di condizioni non così stringenti che eviteranno alla Spagna missioni di valutazione come quelle cui sono sottoposti regolarmente Irlanda, Grecia e Portogallo da parte della troika Bce-Fmi-Ue. Il Fondo Monetario internazionale, in base agli stress test sugli istituti di Madrid, ha valutato che le banche spagnole hanno bisogno di almeno 40 miliardi in aiuti per la ricapitalizzazione. Secondo la relazione, le grandi banche sono sufficientemente solide ma potrebbero esser danneggiate anch'esse dalla vulnerabilità delle più piccole. Intanto l'agenzia di rating Moody's ha avvertito di essere pronta a considerare il downgrade di alcuni Paesi dell'Eurozona nel caso Madrid chiedesse un prestito di salvataggio o la Grecia lasciasse l'euro. Per l'agenzia l'unico Paese che potrebbe essere contagiato dai problemi bancari spagnoli sarebbe l'Italia mentre gli Stati limitrofi non ne risentirebbero. Madrid per tutta la giornata ha smentito l'ipotesi che avrebbe chiesto un intervento europeo a sostegno delle banche. Poi al termine del vertice straordinario, dopo tre ore di confronto serrato, messa sotto assedio dai ministri economici dell'Eurozona, ha riconosciuto di avere bisogno di un aiuto esterno per far fronte alle esigenze di ricapitalizzazione delle proprie banche. Ma ha ottenuto dai partner condizioni limitate al settore finanziario e bancario e, soprattutto, di escludere dal prestito un ruolo diretto del Fondo monetario internazionale, che avrà solo un ruolo di sorveglianza sulle riforme. Il prestito passerà attraverso il fondo salva-stati Efsf. L'ammontare del prestito europeo sarà comunicato a conclusione dell'analisi dei risultati dell'audit indipendente fatta sul settore bancario. Al termine del vertice dell'Eurogruppo, il ministro spagnolo dell'Economia Luis de Guindos ha annunciato che la Spagna ha deciso di accettare l'aiuto per ricapitalizzare le banche. «Siamo determinati a contribuire alla stabilità della moneta unica» ha detto sottolineando che «non si tratta di un salvataggio. «È un prestito a condizioni più favorevoli di quelle di mercato e più favorevoli di quelle del Frob (fondo nazionale di aiuto alle banche, ndr). A dare il sigillo tedesco a tutta l'operazione è stato il ministro Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. «Madrid va nella strada giusta. Una parte del settore finanziario però deve ancora digerire le ripercussioni dell'esplosione dell bolla immobiliare che, a causa dei necessari ammortamenti in questo ambito, porta a un bisogno di capitale non insignificante». La Spagna è il quarto Paese dell'Eurozona - ma il primo tra i big - ad aver bisogno di un salvataggio esterno dall'inizio della crisi dei debiti sovrani più di due anni fa in Grecia e poi allargatasi in Irlanda e Portogallo. E proprio per il Portogallo c'è il rischio di un'altra richiesta di aiuti mentre la tensione sociale aumenta a causa del drastico piano di risanamento. Ieri diverse migliaia di persone hanno manifestato a Porto contro le misure di austerità portate avanti dal governo portoghese in base al piano di assistenza finanziaria internazionale. «C'è un urgente bisogno di attuare una politica diversa» altrimenti «il paese non si rialzerà», hanno sottolineato i manifestanti che, sfidando la pioggia, hanno aderito al richiamo della Cgtp (la principale confederazione sindacale) per la giornata «contro l'impoverimento e lo sfruttamento dei lavoratori», ha detto il segretario generale Cgtp, Armenio Carlos. «Un anno di politiche di austerità hanno reso la vita di chi lavora un inferno», spiegava una nota del sindacato. A sostegno del piano Ue-Fmi, il Portogallo si è impegnato ad attuare misure di rigore e riforme in cambio di un salvataggio da 78 miliardi in tre anni. In particolare il governo di centro destra ha adottato il mese scorso una contestata riforma del mercato del lavoro che secondo i sindacati contiene delle misure «incostituzionali».

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