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Daniele Di Mario Erica Dellapasqua Sembra una storia «circolare», che riparte sempre dallo stesso punto, quella che si sta scrivendo attorno alla scelta di Pian dell'Olmo - ai confini tra i Comuni di Roma e Riano - come sito della discarica provvi

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Sembranorimasti in pochi, all'alba del quarto giorno di blocco della Tiberina da parte del popolo antidiscarica, a sostenere con forza l'opzione Pian dell'Olmo, perfino lo stesso prefetto Sottile agli occhi dei sindaci interessati non sembrerebbe poi così categorico: «Il commissario – riassume il confronto di ieri sera il vicesindaco di Riano, Italo Arcuri - ha detto alla nostra delegazione che, fatti i dovuti approfondimenti, se dovessero emergere vincoli escludenti scarterà il sito. E noi abbiamo le carte dalla nostra». Conclusione caotica, che rimette in gioco tutto, di una giornata altrettanto caotica, iniziata col sit-in dei comitati anti-discarica davanti a Montecitorio: «Buffoni, vergognatevi, l'Europa vi guarda, non è democrazia», gridavano mentre i sindaci facevano anticamera dopo l'incontro definito «rassicurante» in Regione, occasione in cui la Polverini ha precisato che «sono cambiate tante cose, vedremo se tutti i soggetti sottoscrittori del Patto per Roma, ancora da firmare, saranno in grado di mantenere gli impegni», concludendo: «A differenza di Provincia e Comune di Roma, non ho mai espresso una preferenza per Pian dell'Olmo, pur appoggiando il lavoro del prefetto non condivido la scelta del sito». Un'ora di tilla e molla sotto Montecitorio col sole che picchiava forte, da un lato i 17 sindaci della Valle del Tevere più Monterotondo e XX Municipio che chiedevano di essere ricevuti, dall'altro solo porte chiuse. In piazza tra i manifestanti il capogruppo alla Camera del Pdl Fabrizio Cicchitto che ritiene Pian dell'Olmo «una scelta che non sta in piedi per problemi idrogeologici e di viabilità», l'assessore alle politiche per la Sicurezza della Regione Cangemi perché «si deve cercare un'altra soluzione», l'ex ministro Andrea Ronchi «per supportare questi sindaci che da mesi chiedono di essere ascoltati». La mediazione del segretario del Pd Lazio, Enrico Gasbarra, apertamente contrario all'ipotesi Pian dell'Olmo, ha sbloccato la situazione: i sindaci sono stati infatti ricevuti dal presidente della Camera Gianfranco Fini, che a sua volta ha persuaso Clini ad incontrarli alle 18: «Ha ribadito la sua preferenza per Monte Carnevale o Pizzo del Prete – hanno riportato gli amministratori – dicendo di essere in attesa di un progetto da parte del commissario Sottile in cui si specifichi in quale modo si intendono affrontare le criticità di Pian dell'Olmo». Per l'intero pomeriggio, tra un incontro e l'altro, è stato fuoco incrociato a distanza. Tra il vicesindaco di Riano, che ha criticato il compagno di partito Zingaretti perché «sembra muoversi come fosse già sindaco di Roma abdicando al suo attuale ruolo di presidente della Provincia, dica qualcosa prima che sia troppo tardi», e il presidente della Provincia che taglia corto: «Proprio perché non abdico al mio ruolo io non dimentico mai che sono il presidente dei cittadini di Riano, ma anche di quelli di Malagrotta e di Fiumicino», ha risposto riferendosi agli altri siti del toto-discarica. In serata anche Alemanno si è smarcato dalla scelta di Pian dell'Olmo asserendo di «non aver mai appoggiato questo o quell'altro sito». Intanto al presidio di Riano, tra una visita di Esterino Montino e dell'ex governatore Piero Marrazzo, la protesta continua. E in Consiglio regionale del Lazio è bagarre. Numerose le mozioni presentate ieri contro la realizzazione della discarica a Pian dell'Olmo, frutto del lavoro di forze politiche sia di maggioranza che di opposizione. Le mozioni sono state presentate dai gruppi Pd, Sel, Fds, Verdi, Idv, La Destra, da due consiglieri Pdl (Andrea Bernaudo e Carlo De Romanis) e da Pietro Sbardella (Udc). L'intenzione della maggior parte dei consiglieri era quella di invertire l'ordine dei lavori e discutere subito le mozioni. Opinione che ha trovato contrario il consigliere Udc Gigli («Prima bisogna ascoltare il commissario», che oggi riferirà in commissione Ambiente) sostenuto da Isabella Rauti (Pdl). Il presidente dell'Aula Abbruzzese ha così convocato un Consiglio straordinario sui rifiuti per martedì prossimo. Una decisione che ha lasciato perplessi un po' tutti. «Chi non ha voluto discutere in Consiglio si è assunto una grande responsabilità e ha dato uno schiaffo a tutta la popolazione di Roma Nord - ha detto Bernaudo - Tutto poteva fare il Consiglio, salvo annunciare la discussione per bocca del presidente su mandato della Conferenza dei Capigruppo e successivamente in aula fare il contrario e rinviare la discussione, perché qualcuno nel frattempo smentiva se stesso o il proprio capogruppo». Duri anche Francesco Storace (La Destra), Esterino Montino (Pd) («Abbruzzese è il presidente della sola maggioranza»), Vincenzo Maruccio (IdV). Sbardella si è detto «contrario a Pian dell'Olmo come all'epoca ero contrario a Quadro Alto»: «La questione rifiuti continua a dare una rappresentazione drammatica di un sistema politico che si muove secondo lo schema dello scaricabarile e dell'indignazione a intermittenza. In troppi giocano sulla pelle dei cittadini. Quelli che difendevano Pecoraro oggi attaccano Sottile e viceversa. Quelli che erano indifferenti a Quadro Alto oggi si scoprono pronti alla guerra per Pian dell'Olmo».

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