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La recessione scatena i saldi in Borsa

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L'interolistino milanese ha raggiunto quotazioni interessanti. Rispetto alle altre piazze europee Milano fa peggio solo di Madrid (-26,25%), mentre Londra, la casa madre, è sotto del 2,87%, Parigi del 6,88% e Zurigo del 3,45%. L'unica a 'non scenderè è Francoforte, che rispetto allo scorso 2 gennaio vale lo 0,22% in più. Gli scambi di Borsa, che ultimamente, quando arrivano a quota 2 miliardi di euro di controvalore, vengono definiti brillanti. Nel 2001 lo stesso aggettivo veniva impiegato per sedute con scambi sopra i 3 miliardi. A fine 2011 l'intero paniere di Borsa valeva 332,37 miliardi di euro, pari al 20,7% del Pil italiano, ma solo l'anno prima valeva 425,09 miliardi (il 27,5% del Pil) e nel 2009 ben 457,12 miliardi (il 30,1% del Pil). A fine 2008 la capitalizzazione era di 374,7 miliardi (il 23,9% del Pil), ma 12 mesi prima era quasi il doppio: 733,61 miliardi, pari al 47,15% del Pil. A soffrire sono soprattutto le banche. Eni (sotto dello 0,5% da inizio anno) vale infatti 63,8 miliardi di euro, Fiat (+5,8%) ne vale 4,69, mentre Unicredit (-35,58%) ne vale 15,78 e Intesa Sanpaolo (-15,15%) vale 17,87 miliardi.

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