In campo i soldati e più vigili del fuoco
Il governo prende atto della gravità del sisma Stanziato un miliardo per la «ripartenza»
a.Avevamo auspicato l'intervento dell'esercito. Tanto tuonò che piovve. «È un'emergenza nazionale e le forze armate daranno pienamente il loro contributo». Queste le parole del ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, che assicura, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi con il premier Mario Monti, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, i ministri dell'Interno Annamaria Cancellieri e dello Sviluppo economico Corrado Passera, che la Difesa metterà a disposizione delle aree colpite dal terremoto che ha interessato l'Emilia Romagna, «tutte le risorse che si riterranno necessarie» sia dal punto di vista «della presenza sul territorio e della sicurezza», sia sotto il profilo del contributo «di capacità specialistiche» che gli esperti del Genio sono in grado di fornire alle popolazioni colpite dal sisma. E così anche il premier Mario Monti ha lanciato un segnale forte: «Intensificheremo la presenza» nelle zone colpite dal terremoto. Il tutto durante una riunione «per un esame approfondito della situazione e della sequenza sismica in corso», alla presenza anche del presidente della Regione Emilia Vasco Errani, del capo della Protezione civile Franco Gabrielli e dei rappresentanti della commissione nazionale per la Previsione e la Prevenzione dei Grandi Rischi, che ha presentato il documento relativo alla sismicità dell'area, della sua possibile evoluzione e del rischio associato. Il governo ha ieri stanziato un miliardo per eimettere in moto le zone colpite dal terremoto. «Il governo – ha spiegato Monti – anche sulla base delle indicazioni formulate dalla commissione, sosterrà e rafforzerà le iniziative già in atto, assumendo, d'intesa con le Regioni, tutti gli interventi necessari a tutelare le comunità locali, oltre a consentire l'avvio della ricostruzione. Ciò richiederà uno sforzo straordinario in termine di risorse, competenze e strumenti». «Non possiamo – ha detto ancora Monti rivolgendosi alle popolazioni colpite dal sisma - né scongiurare i terremoti, né prevedere i terremoti e il momento in cui si manifestano. Ma vogliamo incoraggiarvi a non vedere le cose in modo ancora più grave e preoccupato di come naturalmente già le vedete. Spero che per voi sia un elemento di rassicurazione sapere che il governo di un grande Paese come l'Italia è pienamente impegnato con tutti gli strumenti disponibili ad essere vicino a voi e spero presto ci possa essere un rasserenamento della vita complessiva di questa straordinaria Regione che è l'Emilia Romagna, ma anche di lembi di Lombardia e di Veneto e soprattutto delle vostre vite individuali». «Abbiamo sottolineato al presidente Errani che lo Stato, che fin dal primo momento è stato presente, intensificherà la propria presenza con una serie di iniziative diverse che seguano con grande attenzione tutti i settori che sono rilevanti per un'efficace azione». Per quanto riguarda le conclusioni della commissione Grandi rischi, si segnala che «non esistono a tutt'oggi metodi scientifici attendibili di previsione dei terremoti nel breve periodo. Tuttavia la conoscenza del sottosuolo (le faglie) e gli eventi che si sono succeduti dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per il futuro». «Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori registrati» e «non si può escludere l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata ora». La commissione ricorda poi che «alla zona colpita dai recenti sismi era stata assegnata una magnitudo massima 6.2 e che i valori registrati dello scuotimento del terreno sono compatibili con i valori della mappa». La titolare del Viminale, Annamaria Cancellieri, rassicurando le popolazioni colpite dal terremoto, ha annunciato che «lo Stato starà accanto alle popolazioni colpite garantendo la sicurezza» e a questo fine «verranno rinforzati i presidi sul territorio con presenze di uomini e mezzi, e verranno rafforzate le Prefetture delle zone interessate». E in serata sulla base di quanto deciso dal governo è stato predisposto l'arrivo di un contigente di 300 unità dei vigili del fuoco, per accelerare le fasi di verifica sugli edifici e la messa in sicurezza preventiva.